"Sono arrabbiato. E' stato
scioccante. Ora mi sono ripreso, anche se mi pesa che mi abbiano
rubato l'orologio: era un regalo di mio papà, ci teneva molto".
Lo ha detto alle pagine locali del Corriere della Sera Simone
L., il 19enne pugliese picchiato e rapinato da un gruppetto di
ragazzi nordafricani giovedì scorso alla fermata della metro
della stazione Centrale di Milano, poco dopo l'arrivo in città
per un test universitario. "Prima di arrivare ai tornelli, sono
stato aggredito", ha raccontato. "Sono stato colpito con un
pugno alle spalle. Poi gli altri mi hanno bloccato contro il
muro strappandomi l'orologio, la collanina d'oro, i vestiti, il
carica batterie del telefono e il profumo che avevo nello
zaino".
L'esame per entrare alla facoltà di professioni sanitarie,
sostenuto dopo la rapina, è andato bene: "L'ho passato. Sono
contento. A ottobre inizieranno le lezioni". Il giovane ha
affermato di non avere paura di muoversi per Milano, ma che
adesso starà "più attento". "Cosa che comunque non dovrei fare
in città - ha aggiunto - perché dovrebbe esserci la sicurezza di
spostarsi liberamente senza alcun tipo di timore".
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