"Purtroppo oggi Di Vittorio avrebbe
riscontrato che la nostra società è tornata indietro. Non è
andata avanti. Le conquiste che sono state realizzate dalle
lavoratrici e dai lavoratori con le loro lotte sono messe in
discussione non da un mese o da un anno ma da anni ormai". Così
Francesco Sinopoli, presidente della Fondazione Giuseppe Di
Vittorio, questa mattina a Foggia per partecipare ad un convegno
dell'università con gli studenti del corso di Diritto del lavoro
del dipartimento di Giurisprudenza. Incontro organizzato in
occasione del 67esimo anniversario della scomparsa del dirigente
sindacale, fondatore della Cgil.
"Di Vittorio - continua Sinopoli - si sarebbe rimboccato le
maniche e si sarebbe rimesso a lottare, che poi è quello che fa
la Cgil ogni giorno per liberare le persone, per permettere a
tutti di studiare, per costruire una società migliore, per gli
ultimi, per quelli che non hanno mezzi. Ogni giorno è una
battaglia per i diritti della cittadinanza, per combattere lo
schiavismo , perché qui c'è lo schiavismo. Ecco cosa avrebbe
visto Di Vittorio. Siamo ancora un popolo di emigranti".
Per Sinopoli "ha ragione monsignor Ferretti (il riferimento è
all'arcivescovo di Foggia presente all'incontro di questa
mattina, ndr) quando dice che l'accoglienza di coloro che
arrivano sulle nostre coste è indispensabile, come
indispensabile è creare le condizioni per tutti coloro che non
vogliono partire e ci sono le possibilità. Noi abbiamo bisogno
di tutti. Delle ricchezze , dell'intelligenza delle nostre
studentesse e dei nostri studenti. C'è ancora chi è costretto a
lasciare la propria terra e non lo fa con gioia. Potremmo essere
noi domani a dover lasciare la nostra terra. Bisogna essere
onesti e guardare senza paraocchi a quello che ci circonda",
conclude Sinopoli.
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