"È stato emozionante. Perché
questa caramella concretizza una passione che spero possa essere
il mio futuro e quello di tutti i ragazzi che lavorano con me".
La voce di Michele Panebianco trema di gioia. Perché lui è il
responsabile del laboratorio della fabbrica di caramelle
realizzata con i fondi dell'8 per mille alla Chiesa cattolica e
presentata oggi a Cerignola (Foggia) città in cui ha sede. Le
caramelle si chiamano Frik per evocare il termine freak in voga
negli anni Settanta per indicare le persone 'escluse'.
La fabbrica è un progetto che ha come destinatari ragazzi
segnalati dall'ufficio servizi sociali minori di Bari che
intraprenderanno percorsi di reinserimento sociale attraverso il
lavoro. Michele, 36 anni di Cerignola, ha un passato da
panificatore ma seguendo i consigli di Tommaso Perrucci, mastro
pasticciere, è certo di diventare un buon esperto nella
produzione di caramelle. "Formare dei ragazzi che qui riescono a
riprodurre quelle che sono un po' le mie idee e i miei desideri,
è bello perché vedo un mio sogno realizzato da loro", spiega
Perrucci.
Le caramelle sono a base di oli essenziali e zucchero "mentre
nelle pastiglie c'è anche della gelatina", chiarisce Michele.
Dalla prossima settimana i prodotti saranno in vendita "prima
in quattro punti vendita qui in città e poi speriamo anche nel
resto della Puglia e dell'Italia", annuncia con orgoglio
Perrucci.
Chi lavora nella fabbrica "ha un disagio, è una storia di
un'esclusione sociale e alcune volte è vittima di un sistema
culturale che non dà loro speranza", aggiunge don Pasquale
Cotugno, direttore di Caritas di Puglia evidenziando che "quello
che cerchiamo di dare è una prospettiva dove loro possono con le
loro forze, con le loro mani riscattare il loro futuro".
"A noi come Caritas tocca piantare semi di speranza, un segno
che dice concretamente che è possibile una vita diversa. Una
vita diversa che passa ridando dignità alle persone, dando
opportunità che passano attraverso il lavoro", continua il
direttore di Caritas Italia, don Marco Pagniello. "A questi
ragazzi auguro che sia un'esperienza costruttiva sul piano
professionale e personale affinché acquisiscano fiducia in loro
stessi", conclude il vescovo di Cerignola, monsignor Fabio
Ciollaro.
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