Un 37enne di Bari, Giuseppe
Signorile, è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di
associazione a delinquere di stampo mafioso. La misura
cautelare, eseguita lunedì mattina, è stata disposta dal gip di
Bari su richiesta della Dda. Le indagini che hanno portato
all'arresto di Signorile riguardano il più ampio contesto
investigativo emerso a seguito dell'operazione 'Codice interno'
della squadra mobile di Bari, che ha svelato i presunti intrecci
tra mafia, politica e imprenditoria cittadina e portato a oltre
130 arresti lo scorso 26 febbraio.
La figura di Signorile era già emersa in quelle indagini come
appartenente al clan Parisi-Palermiti del quartiere Japigia,
particolarmente attivo nella commercializzazione della droga.
Dopo la faida scoppiata nel quartiere nel 2017 - proprio per il
controllo del traffico di stupefacenti - tra i Palermiti e il
gruppo facente capo ad Antonio Busco, Signorile passò al clan
Strisciuglio.
L'inchiesta 'Codice interno' portò agli arresti, tra gli
altri, dell'ex consigliere regionale Giacomo Olivieri (da
febbraio in carcere) e della moglie Maria Carmen Lorusso (ai
domiciliari, è tornata in libertà a ottobre), oltre che
all'amministrazione giudiziaria per l'Amtab, la municipalizzata
dei trasporti nelle cui fila, come dipendenti, c'erano diverse
persone legate ai clan. In seguito all'indagine il Viminale a
nominò una commissione d'accesso per verificare eventuali
infiltrazioni mafiose nell'amministrazione comunale. La
commissione ha terminato i suoi lavori a settembre, mentre a
novembre il prefetto di Bari Francesco Russo ha inviato la
propria relazione al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che
entro tre mesi dovrà decidere su un eventuale provvedimento di
scioglimento del Comune.
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