Il pm Silvia Curione della Procura di
Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per il direttore del
reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia dell'ospedale
'Miulli' di Acquaviva delle Fonti (Bari), e di due dirigenti
medici dello stesso reparto, con l'accusa di omicidio colposo in
ambito sanitario in relazione alla morte del 62enne barese
Paolo de Scisciolo, avvenuta nella struttura lo scorso 23
aprile.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura, nonostante 'la
colonscopia di controllo (il paziente era affetto da colite,
ndr) avesse evidenziato la necessità di un intervento chirurgico
quale unica alternativa terapeutica possibile alla luce del
fallimento della terapia farmacologica', i medici avrebbero
omesso 'di dare indicazione intervento di colectomia', poi
effettuato 'inutilmente' il 19 aprile, 'proseguendo il
trattamento farmacologico'. In questo modo, avrebbero
determinato 'un grave e progressivo peggioramento clinico, sino
all'insorgenza del megacolon tossico che determinava' la morte,
avvenuta per 'shock settico secondario a megacolon tossico
correlato ad una malattia infiammatoria del colon'.
La necessità dell'intervento chirurgico sarebbe stata nota
'quantomeno a partire dal 26 marzo' scorso, ma l'intervento fu
appunto eseguito quasi un mese dopo. A processo rischiano dunque
di finire Francesco Decembrino, direttore del reparto, e i
dirigenti medici Nicola Castellaneta e Domenica Firenti,
'avvicendatisi nei turni di servizio durante la degenza di de
Scisciolo'.
L'udienza preliminare si terrà davanti al gup Francesco
Vittorio Rinaldi il 5 febbraio 2025. I fratelli della vittima
sono assistiti dall'avvocato Mario Malcangi.
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