Quasi il 58% delle prestazioni
ambulatoriali erogate dalla Asl Bari nel 2023 (7.073.215), è
stata garantita alla popolazione femminile, rispetto al 42% di
quella maschile, con un aumento complessivo del 5% delle
prestazioni erogate a tutti. Tra le 1.981 diverse tipologie di
prestazioni erogate, comprendenti visite specialistiche,
diagnostica per immagini, patologia clinica, day service,
dialisi ed altre prestazioni, 91 sono tipicamente destinate solo
a donne, mentre quelle per gli uomini sono 19. Sono questi
alcuni elementi che emergono dal 'Bilancio di genere' dell'Asl
Bari attraverso i dati raccolti, analizzati ed elaborati dal
gruppo operativo coordinato dalla Uoc Controllo di Gestione. In
crescita anche il numero dei ricoveri ordinari, 45.537 nel 2023
rispetto ai 42.263 dell'anno precedente (+7,7%), con una
percentuale di donne destinate al ricovero rimasta
sostanzialmente invariata e maggioritaria (53,6%). Tra le
prestazioni 'tipiche', per le donne la diffusione "della
partoanalgesia, con punte del 51% all'ospedale Di Venere (il
servizio è comunque garantito h24 in tutte le Ostetricie e
Ginecologie della Asl)". L'estensione dello screening
mammografico è passato dal 31% del 2018 all'81% del 2023, mentre
quello del cervicocarcinoma è oggi in grado di raggiungere il
100% delle donne rispetto "alla frenata imposta dalla pandemia"
nel 2020 (53%). Le cure domiciliari rappresentano un altro
settore in cui il genere femminile si conferma prevalente: nel
2023 sono stati assistiti a domicilio 24.332 utenti, di cui
16.149 donne.
Sul versante del personale in servizio nella Asl Bari, per il
2023 si registrano 9.227 dipendenti (in aumento rispetto ai
9.156 nel 2022), con una netta prevalenza del sesso femminile,
pari al 64% (5.842) della forza lavoro complessiva, più alta nel
comparto (66%) che nella dirigenza (58%).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA