Con 73 interventi nel corso del 2024
il Policlinico di Bari è il primo centro in Italia per i
trapianti di cuore, a pari merito con la Lombardia.
Complessivamente l'anno è stato chiuso con 222 trapianti
d'organo, rispetto ai 204 del 2023. I dati sono stati resi noti
oggi nel corso di una conferenza stampa nella quale è stato
presentato il report dell'attività del Policlinico, attualmente
unico centro in Puglia: Presenti, fra gli altri, il governatore
Michele Emiliano, il direttore generale del Policlinico Antonio
Sanguedolce, il coordinatore del Centro regionale trapianti
Loreto Gesualdo e il rettore di Uniba Stefano Bronzini. Nel
dettaglio, i trapianti di cuore sono passati da 61 a 73, quelli
di rene sono stati 88 (dei quali venti da vivente), quelli di
fegato 59. Il 75% dei cuori trapiantati è stato prelevato fuori
dalla Puglia: il dieci per cento fuori dall'Italia da donatori
in Svizzera, Malta, Inghilterra, Francia e Grecia e il 65% da
donatori di altre regioni. Sono stati 18 i pazienti in lista
d'attesa trapiantati a Bari: 5 della Lombardia, 4 della
Campania, 3 della Basilicata, 2 dalla Sicilia, 2 dalla Calabria,
uno da Abbruzzo e Molise. "Abbiamo i tempi di attesa più brevi
per i trapianti di cuore (7 mesi, contro la media nazionale di
41 mesi) e di fegato (4 mesi, media 20 mesi) - ha detto
Sanguedolce-. Per potenziare le unità operative coinvolte siamo
pronti ad assumere 31 medici, 76 infermieri e 31 oss". "Tra i
nostri obiettivi per l'anno in corso - ha aggiunto - c'è
l'attivazione dei trapianti multiorgano (fegato-rene,
cuore-fegato-rene, cuore-rene), l'azzeramento della lista di
attesa dei 40 trapianti di rene da vivente e l'attivazione del
programma trapianto di polmone e pancreas". "La Regione Puglia
continuerà a sostenere questa attività - ha spiegato l'assessore
regionale alla Sanità, Raffaele Piemontese -. Abbiamo investito
ulteriori dieci milioni di euro per fare quasi 150 assunzioni".
Gesualdo ha commentato i dati evidenziando che "siamo al quarto
anno in crescita, in particolare per il trapianto di cuore e di
fegato. Nel 2025 siamo proiettati a crescere ancora perché
stiamo investendo sul trapianto da vivente".
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