"Teniamo alta la guarda in vista del
rinnovo Aia e della vendita della fabbrica. Gli sforamenti di
ossido di azoto, cianuri e fenoli dovrebbero portare alla
sospensione temporanea dell'attività degli impianti". Lo ha
dichiarato il presidente della Commissione Ambiente della
Regione Puglia Michele Mazzarano, in riferimento ad alcune
problematiche che sarebbero emerse all'interno dello
stabilimento di Taranto dell' ex Ilva. Tra queste, secondo
quanto riferisce Mazzarano dopo le audizioni di oggi in
Commissione, ci sarebbe "un primo sforamento di ossido di azoto
dal 'Camino E 137' di Acciaierie d'Italia, riscontrato a fine
maggio attraverso un controllo di Arpa Puglia (223 milligrammi
a fronte del limite giornaliero consentito di 100 mg/Nm3) e ad
un secondo episodio a settembre", ma anche ad un campionamento
di Ispra effettuato lo scorso giugno, con riferimento all'acqua,
dal quale sono emersi livelli di cianuro scaricati ben 110 volte
sopra il limite di emissione, e di fenoli di 14 volte più alti
rispetto ai valori massimi consentiti".
"Abbiamo ben presente - aggiunge - quanto sancito a giugno
scorso dalla Corte di Giustizia Europea in merito alla
necessaria interruzione dell'attività produttiva
dell'acciaieria, nel momento in cui è a rischio la salute
umana". "Allarma particolarmente quanto riferito dall'ordine dei
Medici attraverso la dottoressa Moschetti circa l'aumento,
legato alla complessiva attività industriale, di morti per
malattie cardiovascolari e respiratorie, di rischio di ictus,
della crescita del numero di casi di disturbi dello spettro
autistico, di malattie neurologiche".
Ragion per cui, auspichiamo - conclude Mazzarano -- che il
governo valuti con particolare attenzione l'investitore che
dovrà acquisire lo stabilimento affinché la scelta ricada su chi
offre le migliori garanzie sul piano sanitario e ambientale,
oltreché su quello occupazionale".
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