Su gruppi e canali Telegram avrebbero divulgato dati sensibili di persone ignare, numeri di carte di credito, istruzioni sul carding (cioè sull'utilizzo fraudolento di carte di credito, dati personali, riciclaggio dei proventi illeciti), informazioni e indicazioni su come realizzare ordigni esplosivi artigianali.
I responsabili sarebbero due minorenni
che, anche grazie a informazioni ricevute da fonti di
intelligence, sono stati identificati dalla polizia, che ha
condotto le indagini della Procura dei minori di Bari.
Nel corso delle indagini sono state eseguite due
perquisizioni, a giugno (poco prima dell'inizio del G7 in
Puglia) e a gennaio scorso.
La perquisizione di giugno ha
consentito di rinvenire e sequestrare nell'abitazione di uno
degli indagati una grande quantità di sostanze chimiche, tutte
classificate dal nucleo artificieri della Questura di Bari come
comburenti, combustibili, acidi e solventi. Molti sono
"precursori di esplosivi soggetti a segnalazione", spiega la
polizia in un comunicato, la cui detenzione è vietata. Trovati e
sequestrati anche dispositivi informatici utilizzati per la
diffusione di informazioni sulla fabbricazione di ordigni
esplosivi artigianali e video sull'esplosione degli stessi.
Nella perquisizione di gennaio, invece, sono stati sequestrati i
dispositivi informatici usati da uno degli indagati, nei quali
c'erano applicazioni per accedere al dark web, programmi per
effettuare attività di "penetration test" e per testare le
stesse credenziali, oltre a foto di documenti di identità e
selfie di persone che mostrano il proprio documento, file
contenenti liste di siti ritenuti vulnerabili ad accessi di
penetration test. E ancora, credenziali ottenute in modo
fraudolento per l'accesso a portali di banche, gestori
telefonici e di altri servizi, informazioni di utenti di social
carpite o reperite in rete e successivamente divulgate.
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