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In evidenza
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In collaborazione con CGIL Puglia
"Il vero problema del Jobs Act è la
differenza del regime di tutele, che è una scelta politica, e
portarla sul piano referendario significa cercare di far
pronunciare tutto il Paese su queste differenze, per comprendere
se sono accettate". Così Vincenzo Bavaro, docente di Diritto del
Lavoro dell'Università degli Studi di Bari, a margine della
conferenza stampa di presentazione dell'avvio della raccolta
firme anche in Puglia della campagna referendaria "Per il lavoro
ci metto la firma", lanciata dalla Cgil 'per rendere il lavoro
dignitoso, stabile, tutelato e sicuro'.
Bavaro e il collega Roberto Voza, presente all'incontro con
la segretaria generale della Cgil Puglia Gigia Bucci, hanno
lavorato con l'ufficio giuridico della Cgil nazionale alla
stesura dei quesiti referendari per abolire i licenziamenti
illegittimi (questione Job Act), limitare i contratti a termine
e garantire la sicurezza negli appalti.
"Ci sono materie - ha aggiunto Bavaro - su cui non è
sufficiente la volontà parlamentare perchè dieci anni fa il
contesto era diverso e dopo dieci anni possiamo dire che
l'affievolimento delle tutele previste dal Jobs Act in materia
per esempio di licenziamento crea molti danni e vorremmo che il
Paese possa pronunciarsi su questo". "Il nostro - ha spiegato
Bavaro - è stato un lavoro tecnico, di analisi, anche sulle
esperienze di referendum passati, un confronto sulle condizioni
affinchè la Corte costituzionale possa rendere ammissibili i
referendum e sorpattutto a dare un contributo tecnico al
significato politico che hanno i referendum".
Roberto Voza ha sottolineato che "il Fondo monetario e l'Ocse
riconoscono che non c'è nessuna evidenza empirica che dimostri
che l'allentamento delle tutele contro i licenziamenti favorisca
l'occupazione. Ho apprezzato questa iniziativa della Cgil di
promuovere referendum sul tema e puntare a ricostruire tutele
che si sono frantumate, quindi parliamo di razionalizzazione e
contrasto alla deregolamentazione che la legislazione più
recente ha introdotto".
In collaborazione con CGIL Puglia
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