Sushi, il piatto giapponese che ha
conquistato i palati di tutto il mondo Italia compresa, è la
combinazione tra le parole "su" (aceto) e "meshi" (riso). Un
simbolo della cultura culinaria nipponica che il Gambero Rosso
celebra con la nuova edizione della Guida Sushi 2025, presentata
oggi a Roma alla vigilia del "Sushi Day," giornata
internazionale dedicato a questa prelibatezza che si celebra
ogni anno il 18 giugno. La pubblicazione, dopo la pausa imposta
dalla pandemia, torna ad illustrare questo variegato universo
gastronomico tra sushi bar, insegne fusion, fine dining,
osterie, take-away e delivery. La Guida Sushi 2025 del Gambero
seleziona 223 indirizzi che hanno investito in qualità e
innovazione, tra sapori autentici, ma anche contaminazioni più
moderne, per un cibo sempre più popolare che continua ad
attirare nuovi consumatori. "In questo volume ci sono tante
storie di amore per la cultura nipponica, storie di giapponesi
che hanno voluto trasmettere al nostro Paese la grande eredità
gastronomica di cui sono testimoni e storie di italiani,
folgorati dal fascino della cucina del Sol Levante. La nostra
selezione cerca di evidenziare le esperienze di eccellenza
incentrate intorno al sushi" spiega Pina Sozio, curatrice della
Guida che assegna anche 13 Premi Speciali.
Sono 32 le "Tre bacchette", insegne che offrono le migliori
proposte di sushi lungo tutto lo stivale: la maggior parte si
concentra a Milano, da sempre città aperta alle influenze
internazionali e oggi capitale della cucina giapponese in
Italia, una delle prime città nel nostro Paese ad aver accolto i
ristoranti nipponici. A partire dall'insegna Poporoya, da cui
parte la storia del sushi a Milano nel 1989, con lo chef
Hirazawa Minoru, detto Shiro, che pian piano è riuscito a
vincere la ritrosia degli italiani per una cucina allora
misteriosa. Si rivelano una grande sorpresa, invece, regioni
come la Puglia e la Campania, più legate alle tradizioni
mediterranee e che invece hanno assistito negli ultimi anni a un
incremento significativo di ristoranti che offrono specialità
giapponesi, spesso reinterpretate con un tocco locale. Assente
il Molise.
Col Premio Speciale "I Maestri del Sushi", la guida celebra otto
grandi nomi, con due nuovi ingressi, accanto agli storici
milanesi già premiati nella prima edizione: Francesco Preite di
Moi Omakase a Prato, un ambiente intimo ed elegante dove
assaporare una fantastica cucina nipponica che ha trasformato la
cittadina toscana in un punto di riferimento per gli amanti
della tradizione giapponese in Italia; Ignacio Hidemasa Ito di
Otoro81 a Napoli, protagonista di un vero e proprio polo del
cibo e del benessere distribuito in 1200 mq nel centro della
città con una cucina fusion di altissimo livello.
La novità dell'anno è Azabu10 a Milano, in zona Bicocca, aperto
nella primavera del 2023, il locale del neanche trentenne
Gianluca Arcieri è un tributo al pesce crudo, cotto e
soprattutto frollato.
Sakeya a Milano, uno dei templi italiani del sake con più di
150 etichette provenienti da 47 differenti prefetture e un menu
con piatti di livello in abbinamento ai distillati ideati dallo
chef Masaki Inoguchi, detto Masa. Mentre Hiromi - La Maison a
Roma, nuovo progetto di una famiglia imprenditoriale che conta
già diverse insegne di cucina e pasticceria nipponica nella
Capitale e che propone una selezione di oltre 160 etichette di
sake, cui si aggiunge anche un'interessante proposta di
cocktail. E come miglior proposta di bere miscelato premiato
Moon Asian Bar a Roma, sul rooftop dell'Hotel Valadier, che
vanta anche una pregiata carta dei sake.
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