L'81% dei genitori di bambini o
ragazzi con disabilità ha acquistato prestazioni sanitarie
private per i propri figli nell'ultimo anno. Uno su due ha
vissuto una esperienza di discriminazione sul lavoro, mentre per
il 77% delle famiglie in cui non c'è un figlio con disabilità,
la presenza di bambini disabili condiziona positivamente le
attività scolastiche. Sono alcuni risultati dell'indagine di
Fondazione Paideia e Bva Doxa 'L'impatto della disabilità sul
sistema familiare', condotta attraverso 988 famiglie italiane
con bambini e ragazzi fino a 18 anni, di cui un terzo con
disabilità, e presentata oggi a Torino al festival 'IncluSì'.
Sul fronte scuola, il dato positivo riguarda l'impatto sulle
attività scolastiche dato dalla presenza di alunni con
disabilità che per il 51% favorisce nuove forme di apprendimento
e per il 26% migliora il clima in classe. Sul fronte opposto,
però, per quasi 1 genitore su 3 di bambini con disabilità la
scuola aiuta poco (26%) o per nulla (5%) il figlio a sviluppare
una maggiore autonomia e nella socializzazione.
Nel campo dei servizi sanitari si segnala una quota maggiore
di ricorso al privato da parte di chi ha figli con disabilità
(81%) rispetto a chi non li ha (60%), mentre sulla facilità o
meno di reperire informazioni su servizi socio-sanitari, scuola,
tempo libero e diritti come genitori, il 59% ha risposto poca o
nulla. L'indagine ha infine preso in considerazione il tema
della preoccupazione per il futuro dei figli, con il 61% delle
famiglie in cui è presente un figlio minore con disabilità molto
preoccupata, rispetto al 38% delle famiglie in cui non è
presente un figlio con disabilità.
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