Per ovviare all'interpretazione "in
senso stretto" della normativa sulle agevolazioni fiscali a
favore delle persone disabili per l'acquisto di autoveicoli,
nell'ipotesi di
sostituzione del veicolo per l'accesso a zone a traffico
limitato, "ci sono due strade: la prima è quella di una modifica
normativa, che tenendo conto delle sempre più diffuse
limitazioni al traffico che garantisca il diritto alla mobilità;
in casi concreti particolari, l'altra possibilità di soluzione,
che è consigliabile è l'utilizzo dello strumento dell'interpello
(un'istanza che il contribuente rivolge all'amministrazione
finanziaria affinché quest'ultima dia una valutazione preventiva
ad un'operazione economica ancora in fieri). Il problema esiste
perché le limitazioni introdotte da numerosi comuni rendono
necessario adeguare la normativa". Lo ha detto il ministro
dell'Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo ad
un'interrogazione al question time.
Con riferimento alla norma che disciplina "i casi di
restituzione dei benefici fiscali ricevuti, prevedendo che
l'agevolazione permane nel caso in cui il disabile ceda il
proprio veicolo per acquistarne un altro su cui realizzare nuovi
e diversi adattamenti a seguito di mutate necessità dovute alla
minorazione da cui è affetto e all'evoluzione della patologia,
il riferimento alle 'mutate necessità dovute al proprio
handicap' sembrerebbe - sulla base dell'analisi del tenore
letterale della norma - essere riferito a un mutamento della
patologia e non anche alla semplice sostituzione di un veicolo a
combustione con uno a mobilità elettrica o ibrida per adeguarsi
alle restrizioni al traffico disposte dai Comuni", ha detto
Giorgetti.
Il ministro ha ricordato che "l'ordinamento prevede diverse
agevolazioni fiscali in favore delle persone diversamente abili,
quali, tra l'altro, la detrazione Irpef del 19% della spesa
sostenuta per l'acquisto di autoveicoli e altri mezzi di ausilio
e l'applicazione dell'aliquota Iva ridotta al 4% per l'acquisto
di questi beni"
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