Pari diritti, accessibilità e inclusione in ogni ambito della vita quotidiana. Lo hanno chiesto al Governo le persone sorde che hanno manifestato ieri, in piazza Santi Apostoli a Roma. “Noi persone sorde - ha detto Angelo Raffaele Cagnazzo, presidente dell'Ente nazionale sordi (Ens) - vogliamo essere visibili, ma restiamo ancora invisibili alle istituzioni”."È inaccettabile - gli ha eco il segretario dell'Ente Gino Salvatori - che nel 2024 le persone sorde siano ancora escluse dal lavoro, dalla cittadinanza, dalla mobilità e dalla piena partecipazione alla società civile". Queste le principali richieste presentate ieri dalla comunità durante la protesta, cui hanno partecipato, secondo l'Ens, migliaia di persone.
Trasporti e Patenti Speciali - L’Ens ha chiesto al Ministero dei Trasporti di eliminare le limitazioni che impediscono alle persone sorde di ottenere patenti per guidare mezzi pesanti, attualmente riservate a chi ha residui uditivi. “Negli altri Paesi europei è già possibile – spiega Cagnazzo – perché possiamo sopperire con la nostra grande capacità visiva. Si possono predisporre soluzioni come segnalazioni luminose. Inclusione significa anche permetterci di essere conducenti di mezzi pesanti”.
Lavoro e Collocamento Obbligatorio - La comunità sorda chiede un intervento sulla legge 68/1999, affinché sia riservata una quota dell’1% per il collocamento obbligatorio delle persone sorde. “Tanti datori di lavoro preferiscono assumere persone senza difficoltà comunicative, temendo di dover sostenere i costi di un interprete – denuncia Cagnazzo – e questo porta a un’alta disoccupazione tra le persone sorde. Le altre associazioni godono del 7% di quote riservate e non vogliono rinunciare all’1% per noi. È una disparità inaccettabile”.
Cittadinanza e Permessi di Soggiorno - Un’altra richiesta chiave è rivolta al Ministero dell’Interno: eliminare i test scritti in lingua italiana per il rilascio della cittadinanza o dei permessi di soggiorno a persone sorde straniere. “Molti non possono superare questi esami perché non sono adeguati alle loro competenze linguistiche. Bisogna permettere di sostenere i test in LIS. Non serve una nuova legge, basta cambiare le disposizioni”.
Salute e Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) - L’Ens ha chiesto un aggiornamento del nomenclatore previsto dai LEA, attualmente basato su sussidi obsoleti, e una standardizzazione su tutto il territorio nazionale. “Il fine ultimo è garantire la comunicazione, ma i LEA sono datati e non rispondono alle esigenze reali delle persone sorde”.
Formazione e Interpreti LIS - Il presidente dell’Ens ha chiesto un riadeguamento delle norme sulla formazione degli interpreti LIS, permettendo anche a enti privati di erogare i corsi. “L’università non sempre riesce a garantire la specificità e la qualità necessaria per formare interpreti adeguati. Chiediamo che l’Ens possa tornare a organizzare questi corsi. È fondamentale per garantire un servizio di interpretariato qualificato”.
Incontro con il Ministro per le Disabilità - Durante la manifestazione, il ministro Alessandra Locatelli ha convocato una delegazione dell’Ens per un incontro. “Pretendiamo la presenza di referenti di tutti i ministeri interessati – ha sottolineato Cagnazzo – perché le nostre istanze riguardano trasversalmente trasporti, lavoro, salute, istruzione e altri ambiti”. Sebbene la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non fosse presente, è stata formalizzata - riferisce ai manifestanti il Presidente di Ens - una delega al ministro Locatelli per affrontare le richieste della comunità.
Inclusione Sociale e Parità di Diritti - Cagnazzo ha concluso il suo intervento con un appello: “Noi vogliamo essere cittadini di serie A. Oggi siamo cittadini di serie C. Chiediamo di essere inclusi nella vita sociale, civile e politica come tutti. La nostra battaglia è per la dignità e per il rispetto dei diritti fondamentali”.
Interventi Politici - Sul palco si sono alternati rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione. Tra questi, Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha dichiarato: “La società non può ignorare i diritti di tutti. L’articolo 3 della Costituzione ci impone di rimuovere gli ostacoli. Abbiamo presentato emendamenti per aumentare l’indennità di comunicazione”. Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia, ha ribadito l’impegno del suo partito: “La legge sul riconoscimento della LIS è stata una conquista. Adesso lavoreremo per cambiare le norme sull’accesso al lavoro per le persone sorde”. Forte anche il sostegno di Davide Faraone (Italia Viva) e Gianmauro Dell’Olio (Movimento 5 Stelle).
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