NAPOLI - La violenza ai danni delle donne con disabilità "è un fenomeno molto subdolo e nascosto". Lo ha detto la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, in un videomessaggio all'incontro "D'amore non si muore" nella sala Caduti di Nassiriya nella sede del Consiglio della Regione Campania. "Una donna con disabilità fatica ancora di più a raggiungere i centri anti violenza e i servizi sanitari, fatica anche a farsi credere, a potersi esprimere e a cercare davvero aiuto", ha spiegato Locatelli. "Molto spesso il fenomeno si annida anche nelle pieghe delle famiglie, nell' assistenza di quel legame che è un legame quasi di dipendenza vitale nella vita quotidiana e che diventa quasi un ricatto e una gabbia per le donne con disabilità".
La ministra ha parlato anche di una 'discriminazione multipla' che subiscono le donne con disabilità "naturalmente più a rischio di subire violenza, che hanno una penalizzazione ancora più elevata quando siamo davanti a queste violenze che sono fisiche ma spesso anche economiche e psicologiche. E anche rispetto al proprio percorso di vita che porta alla vera autonomia ed emancipazione, all'indipendenza e quindi al percorso che riguarda il diritto al lavoro". In questi contesti la discriminazione "è davvero molto elevata e plurima, mette in difficoltà e penalizza tantissimo una donna con disabilità che invece, nelle sue competenze e capacità, dovrebbe essere valorizzata e dovrebbe avere, a parità di tutti, le stesse occasioni e opportunità".
"Vi voglio dire che noi possiamo, col nostro sguardo, come cittadini, come mondo delle istituzioni e del Terzo settore unirci perchè sempre di più possa esserci uno sguardo di valorizzazione della persona". "Naturalmente - ha concluso - c'è ancora tanta strada da fare insieme. Il percorso deve iniziare sicuramente dai più piccoli nelle scuole per sensibilizzare e per promuovere il diritto di tutti a esser rispettati, il diritto al rispetto nei confronti delle donne".
E' necessario far comprendere ai più piccoli "quanto la violenza non sia e non possa essere mai uno sfogo, un rimedio o un momento di rabbia. Noi dobbiamo lavorare sempre di più perchè il mondo possa e debba essere migliore attraverso lo sguardo di tutti".
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