/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Trapanese, la disabilità un'opportunità, è bellezza

Trapanese, la disabilità un'opportunità, è bellezza

Storia del primo single ad adottare bambina diventa Nata per te

ROMA, 21 settembre 2023, 22:47

Redazione ANSA

ANSACheck
Il regista Fabio Mollo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il regista Fabio Mollo - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Francesco Gallo) Nata per te di Fabio Mollo ha una storia così bella che sembra una favola, ma invece è tutto vero.
    Distribuito dal 5 ottobre con Vision Distribution in 200 copie, il film racconta infatti la vicenda umana di Luca Trapanese il primo single in Italia ad aver ottenuto, dopo una lunga battaglia, l'adozione di una bambina. E fin qui sarebbe già straordinario, a questo si aggiunga che Luca è un gay cattolico che lavora in un centro di assistenza per disabili e che la bambina poi che gli viene affidata, ovvero Alba Stellamia, è affetta da trisomia, la sindrome di Down. Insomma una neonata a cui un'infinità serie di famiglie tradizionali hanno detto: no, non ti vogliamo.
    Va detto che il film di Fabio Mollo, sicuramente di difficile gestione sul fronte della retorica, non sprofonda mai troppo nel sentimentale e mantiene sempre una certa sobrietà grazie a una puntuale sceneggiatura (firmata da Furio Andreotti e Giulia Calenda), al bravissimo protagonista (Pierluigi Gigante) e a un cast composto da Iaia Forte, ovvero Antonia (la madre di Luca), Barbora Bobulova, nei panni di una giudice, Antonia Truppo in quello di un'infermiera, Teresa Saponangelo, l'avvocatessa e, infine, Lorenzo (Alessandro Piavani) il compagno di Luca.
    "Ci dobbiamo fare una serie di domande dal punto di vista sociale - spiega Trapanese oggi a Roma, tra l'altro, anche assessore al Welfare a Napoli -: perché un figlio disabile fa ancora paura? Il percorso d'adozione ha una legge ferma al 1983 e sono così quarant'anni che non è cambiato nulla".
    E ancora Trapanese spiega come lui ce l'ha fatta: "Da single non posso entrare in tribunale e fare la domanda di adozione, posso invece inoltrare quella di affido. Poi per fortuna insieme alla mia avvocata abbiamo cercato di capire come potevo trasformare questo affido in adozione e alla fine ce l'abbiamo fatta. È però un percorso difficile perché presuppone una lista in cui compaiono bambini disabili o con l'HIV o di colore, ovvero tutti quei bambini esclusi che non riescono ad essere collocati dai tribunali e che quindi possono essere dati anche in affido, ma non è detto poi che questo si trasformi in adozione. Comunque - continua - io sceglierei ancora un figlio disabile. Non perché sono un eroe, ma perché secondo me la disabilità è un'opportunità, è bellezza".
    Come immagina il futuro dei disabili? "Quando io non ci sarò più che fine farà la mia Alba? Non c'è una società pronta a prendersi carico degli altri figli come fossero i propri come ne La Repubblica di Platone. La logica è solo questa: speriamo che mio figlio sia sano, il primo, il migliore di tutti e meno male che a te, e non a me, ti è capitata la bambina handicappata. Noi vediamo la disabilità ancora come un problema non come un'opportunità. Quindi nel momento in cui io ti garantisco la logopedista e ti do gli 800 € di pensione quando sei diventato adulto ho risolto tutti i problemi, ma non è così".
    Infine, sempre Trapanese, che da sempre impegnato nel sociale e che ha ideato la casa famiglia per bambini La Casa di Matteo, unica nel Sud Italia: "Non mi sento in guerra con Giorgia Meloni con lei ho un rapporto sereno, voglio dialogare con questo Governo e con la mia lettera al presidente del Consiglio volevo solo farle capire che la mia famiglia è al pari delle altre".
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza