La priorità è non solo "curare i pazienti, ma anche garantire loro dignità, la dimensione sociale e la vita nella sua quotidianità. Bisogna cioè curare la persona e non solo la sua malattia". Lo ha sottolineato la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, intervenendo al Senato alla presentazione del Disegno di Legge n.946 in materia di 'Riorganizzazione e potenziamento dei servizi sanitari in ambito reumatologico' che prevede la valorizzazione del ruolo dello specialista, aumento della diagnosi precoce e riorganizzazione della presa in carico per dare risposta alle necessità dei 5,4 milioni di italiani colpiti dalle malattie reumatologiche.
"Questo è un ddl molto importante - ha affermato il ministro - perché è fondamentale parlare della rilevanza e del forte impatto che alcune malattie, come quelle reumatologiche, hanno, anche se spesso si tratta di malattia 'invisibili'. Portare all'attenzione del Senato tutto questo denota una strada che si sta aprendo: bisogna cioè considerare anche gli aspetti umani, in quanto una persona non deve essere rappresentata attraverso soltanto l'etichetta della sua malattia o disabilità".
Questo significa, ha aggiunto Locatelli, che "bisogna prendere in carico la persona anche nello svolgimento della sua vita quotidiana; i pazienti hanno bisogno delle cure ma va considerato anche l'aspetto sociale e le dinamiche della vita di tutti i giorni, che spesso è messa da parte". Da un lato quindi, "è cruciale il riconoscimento di queste patologie con un riordino dei percorsi, ma dall'altro bosogna cambiare l'ottica e pensare che chi ha una malattia o una disabilità è innanzitutto una persona". E', ha concluso il ministro, "una battaglia sociale e di civiltà da fare tutti insieme".
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