"Non sarà un festival politico, almeno non nell'accezione che si può pensare. Il nostro sarà un festival che si basa sulle canzoni". Claudio Baglioni sgombra il campo da ogni dubbio sulla natura che avrà il suo secondo Sanremo, al via domani. "Quando mi hanno chiamato, ho chiarito che con me non ci sarebbe stata la parte di costume e di spettacolo, che c'era stata con i conduttori classici. Nella parte dell'intrattenimento vincerà la leggerezza"
Il direttore artistico ha annunciato che per l'edizione 2019 è prevista anche la presenza tra gli ospiti di Riccardo Cocciante. "Tra gli ultimi arrivati - ha detto - come ospite, ci sarà anche Riccardo Cocciante, nella seconda serata". "L'internazionalità del festival non è solo nel nome, ma anche nel fatto che molti artisti che partecipano sono internazionali. Andrea Bocelli è artista internazionale, Cocciante lo è", ha osservato.
Durante la conferenza Teresa De santis, direttrice di Rai1, è entrata nella questione del presunto conflitto di interessi di Baglioni. "La nostra produzione musicale e culturale - ha detto - vive anche di contiguità", anzi spesso ne deve "fare tesoro: attraverso rapporti amicali si possono ottenere artisti che altrimenti non si sarebbero avuti. Questo non vuol dire che non ci debba essere una coscienza tale da far sì che venga favorita la qualità". E Baglioni, sottolinea, ha "una coscienza molto forte" e "non ha bisogno di chissà quali sovvenzioni o giochi di potere".
"Non parlo contrattualmente di questo tema - ha aggiunto de Santis in conferenza stampa - perché non ho titolarità per esprimermi sul piano tecnico su un una questione che riguarda gli ambiti legali. Ne parlo sul piano concettuale, culturale", ha precisato. "per quanto mi riguarda e per l'esperienza che ho accumulato negli anni, penso per esempio al Live Aid, è molto frequente che siano le filiere amicali a creare le condizioni per arrivare al massimo del risultato". "Nel caso di Baglioni - ha aggiunto la direttrice di Rai1 - quando si fa un contratto ad un artista vivente e operante, è normale che abbia rapporti anche con l'industria della produzione musicale e dunque sta alla sua coscienza, che credo sia molto forte, portare avanti i risultati. E mi pare che lo scorso festival lo abbia ampiamente testimoniato". "Baglioni - ha sottolineato ancora De Santis - ha 50 anni di storia e un profilo internazionale e non penso che voglia buttare alle ortiche questa esperienza per finire nelle strettoie di chissà quali oscure macchinazioni e veder denigrare la sua arte. Baglioni non ha bisogno di chissà quali sovvenzioni né di chissà quali giochi di potere. Credo che non ci sia altro da aggiungere da questo punto di vista".
"La clausola di trasparenza - ha puntualizzato Claudio Fasulo - c'è ed è stata rispettata, il contratto di Claudio Baglioni è in linea con quello firmato dai direttori artistici precedenti". "Le nostre scelte sono inattaccabili dal punto di vista della qualità. Questa situazione è figlia di un mercato molto concentrato, ma nella assoluta trasparenza", ha detto.