Il corpo di ballo in kilt, ombrello e bombetta nera, la Union Jack che illumina la parte centrale della platea: l'inizio della terza serata del Festival di Sanremo è con Claudio Baglioni che canta 'W l'Inghilterra'.
GLI ARTISTI DELLA TERZA SERATA
"Anche stasera siamo vivi e siamo qui", dice Claudio Baglioni autocitandosi prima di introdurre 'The Queen' Virginia Raffaele, in abito impero bianco, e 'The King' Claudio Bisio, che salutano Geoff Westley, direttore musicale del festival. "Salutiamolo perché c'è la Brexit, se lo riportano a casa chiudono le frontiere", scherza Bisio. "Abbiamo un extracomunitario sul palco", gli fa eco Baglioni, in smoking di velluto blu. Bisio, che sfoggia un'altra delle sue giacche, in velluto devoré nero e bordeaux, mima il regolamento letto dalla Raffaele. Tra una risata e una gaffe, riparte poi la gara delle canzoni.
Un momento nostalgia sul palco dell'Ariston si trasforma in una delle performance più riuscite di Virginia Raffaele. Claudio Bisio mostra un grammofono, recuperato in una soffitta del teatro, e l'attrice canta 'Mamma' di Claudio Villa personificando e 'dando voce' ai difetti di riproduzione del suono della vecchia puntina.
Antonello Venditti torna a Sanremo - dove non è mai stato in gara - a 19 anni di distanza dall'ultima esibizione e scalda l'Ariston festeggiando i 40 anni di Sotto il segno dei pesci. Toccante il duetto con Baglioni, entrambi al pianoforte, su Notte prima degli esami. Poi il cantautore romano regala il suo panama a una ragazza tra il pubblico.
A modo loro, Claudio Bisio e Virginia Raffaele omaggiano Sergio Endrigo e la sua Ci vuole un fiore. "L'armonia è il tema che Baglioni ha voluto dare a questo festival e noi vogliamo recuperare l'innocenza dei bambini", dicono prima di cantare tra una serie di finte gaffe sulla difficoltà di Virginia di dire la parola "fiore".
Un pianto liberatorio conclude l'esibizione di Alessandra Amoroso, ospite al festival di Sanremo per festeggiare i suoi 10 anni di carriera. La cantante salentina ha prima intonato il suo ultimo singolo Dalla tua parte, e poi insieme a Claudio Baglioni ha reso omaggio alla celebre canzone di Pino Donaggio Io che non vivo.
Esilarante duetto sul palco dell'Ariston tra Virginia Raffaele e Ornella Vanoni, una delle vittime preferite delle imitazioni dell'attrice. Spiritosa, sorprendente, la Vanoni si presenta in completo rosso fuoco e prova a cantare. "Non sei in gara anche quest'anno", avverte la Raffaele. "2018, 2019, ma è tutto uguale non è cambiato niente, navighiamo a vista", commenta la Vanoni, che poi prova a prendersi la rivincita su Virginia: "Mi hai rovinato la vita facendomi passare per una rimbambita, una rincoglionita, una maniaca sessuale... Recedi, stai zitta! Quando sei andata da Carlo Conti a fare la mia imitazione, ho passato un anno di inferno! Tutti i tassisti mi chiedevano se fossi stata a Sanremo, sono andata in crisi di identità".
Alla fine dell'esibizione del brano Abbi cura di me, la platea si è alzata in piedi per tributare una standing ovation a Simone Cristiccchi, visibilmente emozionato. Tra i cantanti in gara al festival di Sanremo, lo stesso omaggio era stato tributato unicamente a Loredana Bertè.
Tutto l'Ariston balla con Raf e Umberto Tozzi: Il battito animale, Tu, Ti pretendo, Gloria fanno scatenare tutto il pubblico, in prima fila anche Sandra Milo. Nel 1987, proprio il 7 febbraio, Tozzi vinceva il festival con Morandi e Ruggeri con Si può dare di più, che la sala intona spontaneamente. Poi l'esibizione con Claudio Baglioni in Gente di mare.
Si preannunciava come uno dei momenti più intensi del festival è lo è stato: Almeno tu nell'universo, trent'anni dopo di nuovo sul palco dell'Ariston, nel commovente omaggio a Serena Rossi ha reso a Mia Martini. "Se pensavo a lei prima di conoscerla - ha detto l'attrice, che dà il volto all'artista nella fiction Io sono Mia, in onda il 12 febbraio su Rai1 - pensavo a un'ingiustizia, a una violenza, a una discriminazione. E invece era una grandissima artista, una grande donna. Stasera vorrei chiederle veramente scusa per tutto quello che le hanno fatto. Questo film è un atto d'amore per lei, per te Mimì!".
Si autodefinisce "distruttore artistico" del Festival, poi debutta all'Ariston come ospite con 'Andiamo a comandare': dopo aver condotto Sanremo Giovani insieme a Pippo Baudo, Fabio Rovazzi 'profana' il palco ed assiste alle dimissioni ironiche del direttore d'orchestra che dice di avere toccato il punto più basso della sua carriera. "Troppo ignorante?", si chiede poi Rovazzi. Prova allora a recitare il testo delle altre sue hit, da 'Tutto molto interessante' a 'Volare', facendone un mash-up, accompagnato da un violinista, prima di lanciarsi in una scatenata versione dell'ultimo tormentone 'Faccio quello che voglio' con la complicità vocale di Claudio Baglioni e l'incursione a sorpresa di Fausto Leali. Infine un momento serio e commovente: un saluto al padre, che non vede da un po' di anni. "Caro Papà... - dice - Non so come contattarti ma Sanremo ha uno share così alto che molto probabilmente arriva fino a lassù. Beh volevo dirti che, in parte, tutto questo è anche colpa tua. E volevo salutarti, visto che l'ultima volta non ho fatto in tempo", conclude.