"È passato esattamente un anno
dalla tragica alluvione in Sardegna del 18 novembre 2013, che è
costata 16 morti ed ingentissimi danni in oltre 80 comuni
dell'Isola. Delle risorse stimate come necessarie alla
ricostruzione (quasi 700 mln di euro), come rilevato dalla
Giunta regionale, è arrivata sul territorio solo una esigua
parte e sostanzialmente nulla è arrivato per il ristoro dei
danni subiti dai privati, aziende e famiglie che ancora portano
i segni di quel giorno drammatico e di quei lutti", lo ha detto
il deputato Michele Piras (Sel), pronto allo sciopero della fame
se il governo esclude l'isola dalla sospensione del Patto di
Stabilità.
"Oggi il ministro Delrio propone per le aree alluvionate ciò
che ci è stato incomprensibilmente negato un anno fa, nonostante
le numerose proposte in tal senso e l'impegno assunto in
Parlamento a licenziare 'prontamente' un decreto-Sardegna: la
sospensione del Patto di Stabilità per i Comuni colpiti. Tardi
ma bene. Con una raccomandazione: non si azzardi il Governo ad
escludere da tale provvedimento i Comuni sardi colpiti nel 2013.
Personalmente considererei tale eventualità una palese ed
inaccettabile discriminazione del popolo che sono chiamato a
rappresentare. Sarò vigile e verificherò i prossimi passaggi che
il Governo farà. Ma se questa fosse l'intenzione mi dichiaro
pronto ad iniziare uno sciopero della fame, chiedendo a tutti i
parlamentari sardi, di maggioranza e d'opposizione, di fare
altrettanto per ottenere oggi ciò che ci è stato colpevolmente
negato un anno fa".
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