Inizialmente, questa
mattina, erano in quattro. Nel pomeriggio sono diventati una
decina dopo la fine della giornata di lavoro nei vari cantieri
sparsi nel territorio. Gli operai di Gonnosfanadiga, e del Medio
Campidano, che lavorano nel Parco Geominerario per conto della
ditta Alcas, i cui 180 dipendenti non ricevono gli stipendi da
alcuni mesi (l'ultimo è quello di dicembre, pagato a gennaio)
stanno occupando ad oltranza l'ufficio del sindaco Sisinnio
Zanda, per dare un ulteriore segnale di protesta che gli altri
compagni di lavoro stanno conducendo a Cagliari (Assessorato
regionale del Lavoro) e Carbonia (cantiere del nuraghe).
"Non andremo via dall'ufficio del sindaco - ha precisato
Ettore Colombo, uno dei quattro operai che hanno dato inizio
alla protesta nel municipio di Gonnosfanadiga - finché la
società per cui lavoriamo non ci pagherà gli stipendi arretrati.
Abbiamo tutti famiglie da mantenere, bollette in scadenza, figli
da mandare a scuola e quei soldi che ci siamo guadagnati con il
lavoro ci servono urgentemente. Siamo stanchi delle promesse e
dei rinvii".
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