E' a rischio chiusura l'aeroporto militare di Decimomannu a causa della dipartita dei tedeschi che alla fine del prossimo anno, dopo 50 anni, probabilmente lasceranno la Sardegna. In bilico è l'accordo tecnico tra la Lutwaffe tedesca e l'Aeronautica Militare Italiana sulla gestione al 50% dell'aeroporto militare e del poligono di Capo Frasca a causa del prolungamento del periodo di chiusura del poligono. E' quanto denuncia il delegato nazionale del Cocer Interforze Antonsergio Belfiori. "A rischio - spiega - oltre 1500 buste paga per oltre 40 milioni di stipendi, 80 ditte civili esterne per un totale di ulteriori 800 lavoratori sardi con un volume d'affari di 6 milioni di euro e infine investimenti con contratti centralizzati per oltre 15 milioni di euro all'anno". Il delegato del Cocer conclude: "L'aeroporto di Decimo è insostenibile da un punto di vista dei costi per l'Aeronautica senza un partner affidabile e costante. I militari troverebbero impiego altrove in Italia ma i civili rimarrebbero a casa senza lavoro. Una catastrofe economica che si aggiungerebbe alla recente chiusura dello storico 30esimo Stormo dell'aeroporto militare di Elmas dove l'Aeronautica lascerà definitivamente il prossimo 31 gennaio".
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