Le chiacchiere prima di entrare in classe, le risate, qualcuno ripassa, altri ascoltano musica in cuffia. Poi, improvvisamente, una frenata e l'impatto con l'altro treno che li fa volare dall'altra parte del convoglio e sul pavimento. Adesso nei volti c'è il sangue, e si urla per il terrore.
I treni della metro leggera di Cagliari che si scontrano poco dopo le 8 in un tratto che scorre fra il capoluogo e la frazione di Pirri, vicino al centro commerciale Auchan, sono pieni di studenti di scuole medie e superiori in procinto di entrare a scuola. Come ogni giorno.
"Mi è parso di vedere tutto al rallentatore - racconta Davide Taccori, 19 anni, studente della quinta C dell'istituto per Geometri Bacaredda, sul treno in direzione Cagliari - prima una frenata, poi un colpo fortissimo". Davide è illeso, solo il suo smartphone ha il vetro filato: "Per terra era pieno di vetri e la gente urlava, poi ho visto l'autista dell'altro treno con il viso ricoperto di sangue".
Andrea, 17 anni, fa la Martini. Ha solo un bernoccolo in testa. "Ricordo poco - dice - ero in piedi e mi sono aggrappato a un paletto. Qualcuno ha aperto le portine della metro e siamo usciti. Altri sono rimasti all'interno feriti". Un altro studente, Lorenzo, è stato catapultato in avanti, finendo a terra: "Ho rotto un tubo poggia mani con la pancia. C'era tanta gente sul pavimento col volto tagliato e insanguinato. Abbiamo avuto paura, nessuno di noi ha capito cosa era successo, stavamo raggiungendo piazza Repubblica per andare a scuola".
Stefano, anche lui diretto a scuola, aveva le cuffie, "quindi non ho sentito il frastuono dell'impatto - spiega - Siamo stati sbalzati in avanti finendo a terra ma fortunatamente lo zaino ha attutito il colpo. C'era gente terrorizzata, abbiamo aperto con la maniglia d'emergenza le porte e siamo scesi". Melany, 17 anni, studentessa del Liceo linguistico Eleonora D'Arborea, ha sentito l'autista urlare prima del botto, lo stesso uomo che in serata sarà operato.
"Son salita alla fermata di San Gottardo, direzione Cagliari, la metro andava più veloce come accade quando è in ritardo - racconta - mi trovavo seduta alla fine del vagone, dall'altra parte dell'autista, dopo lo scontro mi sono ritrovata a metà. Ho visto tutto nero e quando mi sono ripresa ero sotto choc: vedevo la gente piangere, i pali e il vetro per terra. Poco dopo sono arrivati i soccorsi".
Azzurra, 18 anni, frequenta l'Istituto Pertini a Cagliari.
Non sarebbe dovuta essere sulla metro, non a quell'ora, in genere prende il treno precedente. Quando viene dimessa ha il collare, ma ha riportato anche contusioni al braccio. "Ero in piedi quando è successo, non c'era posto a sedere, e stavo ripassando. In un attimo è stato il caos".
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