Nuovo presidio davanti alla fabbrica
degli operai di Ottana Polimeri, l'azienda che nel centro
Sardegna produce il Pet per le bottiglie di plastica. Gli 88
lavoratori sono in cassa integrazione da tre anni, ma a
settembre la cig scade. Per questo da ieri sono tornati ai
cancelli dello stabilimento sollecitando risposte da parte delle
istituzioni.
"Abbiamo iniziato la mobilitazione e continueremo a oltranza
- spiega l'operaio Andrea Podda - finché la Regione non ci darà
certezze sull'incontro a Roma, presso la presidenza del
Consiglio, per verificare la fattibilità del progetto di
rilancio della chimica del Pet. Nello stesso incontro ci devono
dare risposte anche sulla proposta di una nuova centrale
elettrica a gas metano, condizione per evitare la morte del sito
di Ottana che in questo momento è fermo". Oltre ai lavoratori di
Ottana Polimeri, in cassa integrazione ci sono anche gli operai
di Ottana Energia, gli ultimi rimasti in quest'area industriale.
Un primo segnale di attenzione arriva dal centrosinistra con
il capogruppo in Consiglio regionale di Art. 1- Sdp Daniele
Cocco, primo firmatario di una mozione sul caso Ottana approvata
dall'Aula all'unanimità. Ma da allora nulla si è mosso. "Esprimo
piena solidarietà ai lavoratori che presidiano la loro fabbrica
e posso assicurare il mio massimo impegno affinché la vertenza
sia posta immediatamente all'attenzione del ministero dello
Sviluppo Economico e della presidenza del Consiglio dei Ministri
- promette Cocco - Non è più accettabile che una vertenza tanto
importante quanto quella di Ottana, continui a essere
sottovalutata senza che a tutt'oggi sia stato convocato un
tavolo tecnico nel quale siano definite le azioni per la
verifica dello stato di attuazione e il rilancio del sito
industriale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA