Sono 50.346 gli stranieri residenti in Sardegna registrati alla fine del 2016, in aumento del 6,2% (+2.921) rispetto all'anno precedente. L'incidenza sul totale della popolazione dell'Isola è del 3%, pari all'1% di tutti gli immigrati residenti in Italia. I bambini nati nel 2016 da genitori stranieri sono 445 e rappresentano il 4,4% di tutti i nuovi nati sardi. E' quanto emerge dal dossier statistico sull'Immigrazione a cura di Idos presentato a Cagliari dalla consigliera regionale di Parità, Maria Tiziana Putzolu, con la prefetta Tiziana Giovanna Costantino, l'arcivescovo Arrigo Miglio e l'assessora al Lavoro Virginia Mura.
Dei 50.346 immigrati, il 53,1% sono donne, mentre poco più del 50% è europeo e per la gran parte di cittadinanza romena. Gruppo, questo, che resta il più numeroso in regione con 13.955 residenti. Seguono il Senegal (4.470), che supera la comunità marocchina (4.319), poi la Cina (3.259) e l'Ucraina (2.391).
Al settimo posto balza la Nigeria, con 1.599 residenti. In questo caso, dato che nel 2015 era all'undicesimo posto, hanno inciso gli sbarchi. La provincia di Cagliari è quella che ospita più stranieri (16.644), quindi Olbia Tempio (12.011), Sassari (9.728), Nuoro (4.266) e Ogliastra (1.120).
SVOLTA CULTURALE CONTRO INTOLLERANZA - "I dati descrivono l'immigrazione come un fenomeno in crescita ma di scarsa entità rispetto alle altre regioni italiane, tuttavia è meglio non ignorare i problemi relativi alla gestione delle migliaia di persone che nel 2016 sono arrivate via mare, né le criticità potenziali che possono derivare dalla presenza numerosa di stranieri in alcune aree della Sardegna". Così la consigliera regionale di Parità, Maria Tiziana Putzolu, che ha illustrato a Cagliari il dossier statistico sull'immigrazione di cui ha curato la parte relativa alla Sardegna, e che registra un'incidenza di stranieri del 3% sulla popolazione totale.
"Nell'Isola - ha spiegato - il 2016 è stato attraversato da ondate più mediatiche che reali, quest'anno è aumentata, più che altro, la brezza locale dell'intolleranza, sfociata in alcuni atti intimidatori verso strutture che si stavano approntando per accogliere migranti". "Il fatto immigratorio rappresenta una sfida culturale - ha aggiunto la prefetta di Cafliari Tiziana Giovanna Costantino - serve un'azione di governance per gestire il fenomeno mettendo assieme i territori, di certo la diminuzione degli sbarchi consente di promuovere un'accoglienza di qualità e far sì che i Comuni possano sviluppare progetti di integrazione. Così ci muoviamo in Sardegna".
L'arcivescovo Arrigo Miglio ha sottolineato la sfida del multiculturalismo: "Le presenze nuove ci consentono di diventare società multiculturali e multireligiose, con comunità dai tratti culturali diversi che mi auguro possano dialogare tra loro". L'assessora al Lavoro Virginia Mura ha invece posto l'accento sulla necessità di "formare gli operatori dei centri di accoglienza, l'Unione europea ha già predisposto dei finanziamenti che si aggiungono a quelli destinati all'integrazione dei migranti".