La raffinazione del petrolio, con Saras e Surlux nelle prime due posizioni, i trasporti, con Meridiana al terzo posto e Cin spa al settimo, gli istituti di credito, con il Banco di Sardegna (4/o) e la Banca di Sassari (20/a), ma anche i settori tradizionali del commercio, dell'allevamento e produzione lattiero casearia e il turismo: sono questi i settori che "trainano" la Sardegna secondo il report Top 500 realizzato da La Nuova Sardegna e che fotografa le principali realtà produttive dell'Isola, Una classifica con i dati 2016 delle più grandi aziende in Sardegna realizzata in collaborazione con il Cerved e l'Università di Sassari.
Il fatturato aggregato delle 500 imprese più grandi è di 16,9 miliardi di euro con un aumento di ricavi pari al 3,3%. Tra i settori analizzati l'agroalimentare registra ricavi complessivi per 1,1 mld di euro (61 aziende), il turismo 380 mln di euro (26 imprese), mentre i servizi, trasporti e Tlc arrivano a quota 2,5 mld (103 aziende) e l'industria con 103 imprese.
Nella Top 20 sul podio ci sono Saras e Sarlux con un fatturato che sfiora i 7 miliardi (5,9 mld Saras) e 814 mln Sarlux) e 135 milioni di euro di utile previsto per il 2017 come anticipato dal quotidiano (il risultato ufficiale che sarà reso noto tra due settimane). Poi c'è Meridiana Fly Spa, il vettore che nel 2016 ha avuto ricavi per 391,3 milioni.
Seguono il Banco di Sardegna Spa con 368 mln, Isa industria servizi alimentari con 301 mln e il gestore del servizio idrico integrato Abbanoa con 287 mln e quindi la compagnia italiana di navigazione (Cin) con 235 mln. Tra le altre all'11/0 posto spazio alle telecomunicazioni con l'azienda fondata da Renato Soru, Tiscali, (176 mln di fatturato) e al 18/o posto la Fluorsid, del patron del Cagliari Calcio, Tommaso Giulini. Tra le prime 20 anche due aziende che commerciano medicinali all'ingrosso: la Difarma spa di Sassari (12/o posto con un fatturato 2016 di oltre 155 mln) e la Unifarm Sardegna di Sestu (17/o posto con 111 mln).
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