Si è risvegliato dal coma, dopo un incidente stradale, e ai carabinieri ha raccontato di essere stato investito e gettato in un dirupo. È giallo a Nughedu San Nicolò, piccolo centro in provincia di Sassari, tra il Goceano e il Monte Acuto, per il racconto fatto da Giovanni Antonio Pedranghelu, 36 anni, allevatore, a proposito dell'incidente a causa del quale era finito in coma ed è tuttora ricoverato nell'ospedale di Sassari, con 23 fratture e un polmone perforato.
E ora è stata aperta un'indagine per tentato omicidio. L'uomo si è risvegliato dal coma e sta cercando di riordinare i ricordi di quei momenti terribili. "Stavo aprendo un cancello e poi una macchina mi è passata sopra, ma non ricordo altro", sono le parole riportate dalla vittima dell'incidente. Secondo la ricostruzione cui ha contribuito il diretto interessato dopo il suo risveglio, lui sarebbe salito sulla macchina di un conoscente e poi si sarebbe ritrovato sotto le ruote di un'auto. Ricordi che riaffiorano come flash, sufficienti per aprire un'indagine per tentato omicidio, perché chi lo ha investito potrebbe anche averlo fatto in modo involontario, ma poi - credendo che Pedranghelu fosse morto - l'avrebbe trascinato e gettato nella stradina sottostante da un'altezza di circa tre metri, nel punto in cui l'uomo è stato ritrovato alle 2 del mattino da un giovane che rientrava nella sua casa di campagna e ha lanciato l'allarme. È un sabato sera del mese scorso, l'allevatore va in un bar del centro di Nughedu San Nicolò.
"Sono uscito dal locale e sono salito in macchina con un conoscente, andavamo a prendere del vino a casa sua, in campagna", racconta l'allevatore ai carabinieri dopo essersi risvegliato. Arrivati a destinazione sarebbe sceso dall'auto per aprire il cancello, ma la sua memoria ha cancellato il resto. Gli riaffiora solo un altro frame. "Mi è passata sopra un'auto, questo lo ricordo bene". Il suo racconto fa scattare le indagini dei carabinieri. Per prima cosa si appura che le sue fratture sono compatibili con un trauma da schiacciamento da ruote. Poi il sopralluogo sul posto del ritrovamento, dove vengono individuati i solchi lasciati da una macchina, alcuni frammenti di vestiti e uno scarpone. Infine i militari si presentano nel bar in cui era iniziata la serata di Pedranghelu, dove alcuni testimoni confermano di averlo visto. Viene sequestrato il video della telecamera installata nella piazza per motivi di sicurezza. Si vede l'allevatore che esce dal locale e sale su un'auto con un'altra persona, che si mette alla guida. E' stata ascoltata. "Alle 21.30 ero già a letto, a casa mia" ha detto.
Una versione da verificare, anche perché nel frattempo si accerta che lo scarpone recuperato nel luogo in cui l'allevatore è stato ritrovato è il suo. "L'avevo perso giorni prima". Un giallo, ma ora i familiari di Pedranghelu si sono rivolti a un avvocato e vogliono vederci chiaro.