Dopo la fiducia sul bando per le periferie la sindaca di Carbonia ed esponente M5S, Paola Massidda, scrive al premier Giuseppe Conte e al vice premier Luigi Di Maio: "siamo molto delusi perché sentiamo tradite le nostre legittime aspettative". "All'indomani dell'incontro con i sindaci, non solo non si è concretizzato un percorso condiviso migliorativo e premiante per chi ha ben operato ma, allo stato, permangono tutte le preoccupazioni e le riserve in merito alle posizioni fin qui esposte e tenute dal Governo", spiega.
Non piacciono alla sindaca pentastellata "i rimedi proposti" dal Governo per il bando periferie contenuti nel Milleproroghe: "sono ben peggiori rispetto alle ragioni, pur capite e parzialmente condivise, che giustificano l'emendamento 13.2 al decreto", scrive nella missiva inviata al premier Conte e al vicepremier Di Maio. Ai quali comunque chiede un "personale impegno affinché i Comuni virtuosi come il nostro vengano reinseriti tra quelli da finanziare già da subito".
"Oggi - osserva la prima cittadina del Sulcis - risulta incomprensibile come un contratto già scritto venga cancellato dall'oggi al domani senza precedenti accordi, senza preavviso, senza condivisione e senza che precisi criteri spieghino come e perché lo stesso sia stato abrogato o rinviato nella sua efficacia". Secondo Massidda, "il panorama è confuso perché si mischiano legittimi interessi politici con questioni economico-finanziarie (necessità di reperimento di risorse) con una sentenza della Consulta che può essere rispettata con un'intesa successiva con le regioni interessate".
Oltre a chiedersi "come mai tutte le convenzioni e gli atti amministrativi che ne conseguono avevano avuto il benestare della Corte dei Conti che aveva validato il tutto dal punto di vista contabile", la sindaca ritiene che il provvedimento del governo "rischia di generare il malcontento e lo scontro tra istituzioni ma, soprattutto, di far sentire le amministrazioni e i cittadini delle sue periferie abbandonati".
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