In un'immagine un guanto in lattice e uno straccetto che strofina sulla poltrona dell'ufficio, in un'altra tiene il simbolo del Pd con la punta delle dita. Protagonista immortalato dallo scatto è Dario Giagoni, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Sardegna, che ha pubblicato, e poi rimosso, le due foto sul suo profilo Facebook, più una terza - questa c'è ancora - che lo ritrae seduto alla scrivania con un crocifisso appeso alle spalle. "Una bella rinfrescata e pulizia del nuovo ufficio per spazzare via il passato e prepararci alle nuove sfide - scrive l'esponente del Carroccio nel post che accompagna le foto - le porte del mio nuovo ufficio sono aperte a tutto il popolo sardo".
Nella scorsa legislatura la stessa stanza era occupata dal capogruppo del Pd Pietro Cocco. "Ogni commento appare superfluo - denuncia il segretario regionale dem Emanuele Cani - ognuno si qualifica per il suo modo di fare e il suo operato. Stia pure tranquillo il capogruppo della Lega, i locali sono puliti da persone capaci che svolgono un decoroso lavoro e di cui lei dimostra di avere ben poco rispetto. In attesa che ci sia il pronunciamento del Tar sulla regolarità della sua lista sia serio e si occupi delle questioni sarde".
Sulla vicenda interviene anche il presidente dell'Anci Sardegna ed esponente del Pd, Emiliano Deiana: "Mi aspetto che Giagoni formuli le sue scuse pubbliche alle persone che ha ritenuto di offendere col suo squalificante, dal punto di vista umano, politico e istituzionale, post, e che, in assenza delle scuse, intervenga il presidente del Consiglio regionale Michele Pais al fine di ripristinare un minimo di decoro e di rispetto all'interno delle istituzioni".
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