Una cassaforte per mettere al sicuro il dna dei sardi d'Ogliastra, una delle cinque Blue zone al mondo. E per farne un brand internazionale. La costituzione della Fondazione "Dna Ogliastra", annunciata tre mesi fa e siglata nella sede dell'assessorato regionale della Sanità, ha infatti due obiettivi: custodire il patrimonio genetico degli ogliastrini svenduto tre anni fa a una società inglese, e nello stesso tempo promuoverlo a livello internazionale per attivare la ricerca ottenendo benefici economici per l'Isola.
Il primo progetto importante illustrato da uno dei soci della Fondazione, l'associazione "Identità ogliastrina", riguarda un sodalizio con il King's College di Londra, istituto più importante al mondo nello studio del patrimonio genetico dei gemelli. "Sarà monitorata l'alimentazione di cento coppie di gemelli inglesi, uno dei due si nutrirà con cibo ogliastrino per due mesi - spiega il direttore scientifico dell'associazione Nicola Culeddu - poi verificheremo i risultati della dieta sarda mediterranea sulla salute di queste persone, faremo un confronto per dimostrare che esiste un effetto genetico legato alla componente alimentare". Questo, chiarisce l'esperto, "consentirà di valorizzare la nostra dieta". Per questo progetto è previsto un finanziamento di oltre tre milioni di euro a valere su fondi europei.
Ma prima ancora dell'avventura con il King's College, la Fondazione dovrà entrare nella disponibilità formale dei campioni. E questo accadrà non appena la magistratura deciderà per il dissequestro delle provette che si trovano in un laboratorio a Perdasdefogu. Dopodiché si occuperà di scoprire se negli ultimi vent'anni il dna è stato conservato bene. Della Fondazione farà parte anche la Regione Sardegna che nella prossima Finanziaria stanzierà 250mila euro a sostegno dell'iniziativa. "Vogliamo dare un segnale di vicinanza, far capire che l'identità sta a cuore a questa amministrazione", ha dichiarato l'assessore Mario Nieddu.
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