Arriverà all'inizio della prossima settimana il via libera ai 120 milioni stanziati dalla Giunta regionale per dare subito liquidità a imprese e famiglie in difficoltà a causa dell'emergenza Covid-19. Come da accordi con tutte le forze politiche, oggi il presidente Christian Solinas dovrebbe inviare la delibera con il pacchetto completo approvata mercoledì a tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione. Si cerca infatti la massima condivisione. Già lunedì i presidenti dei gruppi potrebbero riunirsi per discutere eventuali aggiustamenti, mentre il disegno di legge dovrebbe entrare in Aula con la procedura d'urgenza martedì o mercoledì. Nei 120mln potrebbero essere comprese anche risorse disponibili per il rifinanziamento del reddito di inclusione sociale.
La stessa convergenza tra partiti non c'è invece per quanto riguarda gli strumenti che il governatore Solinas vorrebbe mettere a punto per il post emergenza. Il presidente ha parlato di un'iniezione consistente di fondi, fino a un miliardo di euro per programmare la ripartenza, e non ha nascosto l'intenzione di ricorrere a un prestito obbligazionario attraverso la Cassa depositi e prestiti, magari anche ragionando su un'anticipazione consistente del miliardo e 600mln frutto dell'accordo chiuso a novembre con lo Stato sugli accantonamenti.
Ma la soluzione non piace a una parte dell'opposizione. In primis ai Progressisti. Per il capogruppo Francesco Agus si tratta di "una sparata campata per aria: non è possibile per gli enti pubblici contrarre mutui per finanziare spesa corrente e per il resto si tratta di risorse già previste (accordo con lo Stato, ndr) ma destinate ad essere spalmate nell'arco di 14 anni". Insomma, rincara l'esponente della minoranza, "promettere la luna potendo contare solo su una minima parte di quanto detto non farà altro che accrescere il malumore di cittadini già esasperati".
Ribatte la maggioranza con Stefano Tunis (Sardegna 20Venti): "Agus confonde un prestito obbligazionario con un mutuo, bisogna conoscere le cose di cui si parla. Le nostre aziende sono allo stremo e chiedono uno sforzo straordinario per essere pronte a ripartire quando sarà possibile".