Una lunga autopsia che ha confermato a tarda sera quanto già verificato dal medico legale nell'esame necroscopico effettuato subito dopo il rinvenimento del corpo senza vita di Marisa Pireddu, 51 anni, uccisa dal marito Giovanni Murtas mercoledì scorso a Serramanna, nel Cagliaritano. L'uomo, un falegname di 57 anni, si è poi pugnalato al cuore con la stessa lama che aveva utilizzato per uccidere la moglie. Dopo sette ore di esame, il medico legale nominato dal pubblico ministero Nicola Giua Marassi ha confermato la sequenza di fendenti che ha ucciso la donna: 40 ferite inferte con una lama artigianale, uno stiletto costruito dallo stesso falegname che l'hanno raggiunta alle braccia, alle gambe, al tronco e al collo. Sul corpo anche i segni di un tentativo disperato di salvarsi, proteggendosi con le mani.
L'uomo, subito dopo, si è accoltellato varie volte al petto, tentando di uccidersi. È ancora ricoverato nel reparto di cardiochirurgia del Brotzu e la prognosi resta riservata. Per il momento non è stato ancora possibile comparare l'arma del delitto con le ferite: la lama è stata estratta dal corpo di Giovanni Murtas e analizzata nei laboratori del Ris; subito dopo sarà consegnata al medico legale per la comparazione. Non sarebbero comunque dubbi sul fatto che sia quello lo stiletto usato per uccidere.
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