L'emergenza legata al coronavirus
non ha rallentato il lavoro dei carabinieri del Nucleo tutela
patrimoni culturale di Cagliari, anzi l'attività è stata
intensificata per proteggere musei, monumenti e bellezze del
territorio.
Dall'inizio dell'emergenza sono state denunciate 19 persone
(alcune delle denunce riguardano indagini precedenti al
Covid-19) per reati come la vendita illegale di reperti
archeologici, di dipinti o opere dell'artigianato contraffate,
fino ad arrivare agli scavi abusivi. Su questo fronte sono in
corso le indagini su due scavi illegali individuati a Gonnesa
nelle vicinanze del Nuraghe Ferraxi e in Ogliastra.
Complessivamente da marzo a oggi le pattuglie dei carabinieri
del Nucleo tutela hanno effettuato 95 controlli nelle aree
culturali e archeologiche tra le quali "Su Nuraxi" di Barumini;
trenta i servizi dinamici svolti. Sotto i riflettori sono finiti
anche 51 esercizi commerciali legati al settore come antiquari,
gallerie d'arte, restauratori per verificare il rispetto delle
prescrizioni di chiusura imposte dalle norme per frenare il
coronavirus. 400 beni culturali controllati sui siti web di
commercio elettronico che. Come sottolineano dal Nucleo tutela
"rappresenta un canale sempre più utilizzato attraverso cui si
effettuano operazioni di compravendita di beni culturali di
provenienza illegale".
Nel corso dei questo mesi gli specialisti dell'Arma hanno
contattato giornalmente i parroci per raccogliere informazioni
su eventuali esigenze e criticità inerenti alla sicurezza
anticrimine dei luoghi di culto, secondo le indicazioni
contenute nelle "Linee guida per la tutela dei beni culturali
ecclesiastici", disponibili sul sito www.carabineri.it decise
dal Ministero per i beni e le attività culturali per il turismo,
dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal Comando Carabinieri
Tutela Patrimonio Culturale.
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