Entro 24, massimo 48 ore, il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas dovrebbe adottare i provvedimenti annunciati ieri per frenare la salita della curva dei contagi, e cioè uno "Stop&Go" di 15 giorni per le principali attività, con contestuale chiusura di porti e aeroporti per limitare in modo rapido ed incisivo la circolazione delle persone e, con esse, del virus. E' quanto emerge da una riunione dei capigruppo, aperta all'opposizione, che si è tenuta stamattina in videoconferenza e alla quale ha preso parte anche il governatore.
Ma cosa intende Solinas quando parla di "Stop&Go"? Un blocco totale sul genere di quello già sperimentato, oppure un coprifuoco come quello che già altre Regioni stanno prevedendo? Il comitato tecnico scientifico regionale - sempre secondo quanto si apprende - avrebbe consigliato la prima ipotesi, cioè il lockdown che arriverebbe proprio nei giorni in cui 156 Comuni sardi sono chiamati al voto e cioè il 25 e il 26 ottobre. Durante la capigruppo Solinas ha proposto a tutti i presidenti dei gruppi la convocazione di un vertice con il Cts sardo che dovrebbe tenersi oggi o domani.
MISURE CONCORDATE COL GOVERNO. Massima condivisione con il Governo Conte, ma anche con le opposizioni in Regione sulle prossime restrizioni che il governatore sardo Christian Solinas adotterà per contrastare l'incremento dei contagi nell'isola. Provvedimenti mirati e concordati con il Comitato tecnico scientifico che - apprende l'ANSA - arriveranno comunque solo dopo le elezioni comunali in programma il 25 e il 26 ottobre in 156 centri dell'isola e che dunque si terranno regolarmente. In ogni caso, per quanto rigide, le nuove regole non prevederanno situazioni di lockdown totale. Per domani alle 11, Solinas ha convocato un vertice con il Comitato tecnico scientifico al quale prenderanno parte anche i presidenti dei gruppi di maggioranza e opposizione in Consiglio regionale. Nel frattempo, sempre secondo quanto apprende l'ANSA, è costante il confronto con il Governo.