"La situazione è pienamente sotto controllo, a dispetto delle rappresentazioni che qualcuno tende a fare procurando allarme, l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno". Così Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna, in videoconferenza con i giornalisti per illustrare un piano di intervento organico per l'emergenza Covid che si dispiegherà nei prossimi 40 giorni. "Gli indicatori parlano di una Sardegna in fascia di criticità moderata, a dimostrazione - chiarisce - che la gestione della fase epidemiologica fino a questo momento ha contemperato al meglio le ragioni della tutela sanitaria con le esigenze complessive del popolo sardo".
Il piano, spiega, "rappresenta un atto di programmazione per i prossimi quaranta giorni sull'incremento dei posti letto, su dove saranno attivati quelli di degenza ordinaria, di terapia intensiva e sub intensiva, su cosa succederà dal punto di vista dei percorsi di tracciamento e sulla necessità di attivare le reti territoriali". Dopo il suo intervento, durato dieci minuti, Solinas ha lasciato la parola all'assessore della Sanità Mario Nieddu e al commissario straordinario di Ares Massimo Temussi.
IL PIANO IN SETTE PUNTI - Sette azioni principali per intervenire su altrettanti livelli di criticità: è quanto previsto dal piano di intervento per l'emergenza Covid nei prossimi 40 giorni in Sardegna, illustrato oggi dal presidente della Regione Christian Solinas, dall'assessore della Sanità Mario Nieddu e dal commissario straordinario dell'Ats Massimo Temussi. La prima fase è rappresentata dall'iperflusso e dalla congestione nei Pronto soccorso. Durante la presentazione del piano Temussi ha spiegato che una possibile soluzione è la divisione dei Pronto soccorso in Covid e non Covid.
La seconda criticità riguarda i ritardi di intervento con depotenziamento delle azioni di tracciamento e isolamento. In questo caso l'azione corrispondente è il potenziamento del personale medico con l'attivazione di un'unità per l'esecuzione dei tamponi. Pesa, poi, il ritardo nella processività dei tamponi, la terza criticità. Su questo fronte si prevede l'acquisto di 9 apparecchiature per test molecolari rapidi e l'assunzione di tecnici di laboratorio. Quarta criticità: i ritardi nella comunicazione dei referti. Anche in questo caso la strada da percorrere prevede l'assunzione di personale ma anche la sensibilizzazione all'attivazione del fascicolo sanitario elettronico.
Quinta criticità, il monitoraggio domiciliare e le terapie farmacologiche: la diffusione capillare delle Usca e l'utilizzo di strumenti di telemedicina è la soluzione prospettata. Ai ritardi nell'intervento e nell'attivazione del 118, con rischio di eccessiva escalation dei sintomi, il rimedio individuato dalla Regione consiste nella stesura di un documento tecnico sugli stadi di gravità dei pazienti e la fasi di attivazione 118. Infine la pressione sugli ospedali, già analizzata nella delibera di Giunta con l'attivazione fino a 1006 nuovi posti letto.
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