Da una parte la struttura amovibile realizzata all'interno del piazzale del Pronto soccorso e, dall'altra, la terapia intensiva realizzata al quinto piano del Santissima Annunziata svolgono un'importante funzione in caso di una possibile terza ondata. Lo evidenzia l'Aou di Sassari che ritiene che "quello fatto sino a oggi consentirà di farsi trovare più preparati".
"Dobbiamo farci trovare pronti, per quanto si possa fare in casi di pandemia come questa - afferma il direttore del Pronto soccorso Mario Oppes - ecco perché si predispongono le strutture che si ritengono opportune, anche in considerazione delle valutazioni del momento".
Il container, costruito con otto moduli, è stato installato nel piazzale del Pronto soccorso di viale Italia il 6 novembre. Per essere completato, però, ha avuto necessità di ulteriori interventi: doveva essere realizzata la rete degli impianti di condizionamento, di telecamere, di luce, di gas medicali e di rete dati. Lavori che hanno richiesto ulteriori due settimane. Inoltre, i 14 posti letto, pensati in un primo tempo per le degenze ordinarie, sono stati in parte trasformati in sub-intensivi, con un ulteriore lavoro.
Inoltre si sta predisponendo una procedura per la gestione modulare del Pronto soccorso che prevede un approccio incrementale, in funzione delle prossime possibili ondate, distinguendo fra tre tipi di afflusso di pazienti: bassa, media e alta intensità. "Da semplice area di sosta, anche pulita, - aggiunge il direttore del Dipartimento di Emergenza urgenza Pier Paolo Terragni - il container potrà essere trasformato a struttura di media-alta complessità. Si prevedono, infatti, dai quattro posti di subintensiva ai dieci con supporti alla respirazione avanzata".
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