La casa automobilistica cinese XPeng punta sulla tecnologia sarda di Abinsula per conquistare l'Europa. Il leader del mercato asiatico dell'auto elettrica, già sbarcato a Wall Street e dopo aver aperto proprie sedi anche nella Silicon Valley oltre che nel sud della Cina, vuol portare la sua P7 nel Vecchio Continente. L'operazione potrà contare sulla partecipazione di Alibaba, il competitor asiatico di Amazon per l'e-commerce, ma sul piano tecnologico XPeng investe sull'azienda hi-tech di Sassari.
"L'accordo, un grande risultato per Abinsula, prevede la progettazione e l'implementazione del sistema di chiamata d'emergenza - annuncia Andrea Sanna, amministratore delegato di Abinsula, che ha seguito di persona la trattativa - In caso di incidente stradale, la scatola montata sull'auto si attiva automaticamente, chiama i numeri di emergenza e fornisce informazioni su stato del veicolo, numero di passeggeri a bordo e posizione dell'impatto".
Nel percorso di crescita dell'azienda sarda, il cui core business è l'automotive, è fondamentale la ricerca. "In Cina abbiamo instaurato una stretta collaborazione con le università, in particolare con la Sun Yat-sen University, e i loro centri di ricerca e sviluppo di tecnologie innovative per l'auto e la mobilità elettrica", dichiara Antonio Solinas, direttore Ricerca e Sviluppo del gruppo.
L'intesa annunciata oggi è frutto di un anno di trattative e ha ampi margini di sviluppo. Grazie al lungo lavoro di accreditamento, oggi Abinsula è un interlocutore riconosciuto per diverse aziende asiatiche. "Sono in corso trattative con altri grossi produttori, con cui speriamo presto di poter chiudere nuovi accordi di collaborazione", conferma Sanna.
"Partecipare tra il 2018 e il 2019 a missioni internazionali coordinate dal governo cinese o dal Consolato Italiano di Guangzhou ci ha stimolato in questa sfida - sottolinea Katiuscia Zedda, responsabile Qualità di Abinsula e dei progetti internazionali, che ha trascorso diversi mesi a Guangzhou - Conferenze e fiere internazionali ci hanno permesso di conoscere i distretti cinesi dell'auto e di farci conoscere nei poli industriali visitati".
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