C'è anche il Fai Sardegna nella partita per il riconoscimento dei nuraghi come patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco. Il protocollo d'Intesa con l'associazione "Sardegna verso l'Unesco" presieduta da Michele Cossa (Riformatori) è stato siglato oggi.
"Grazie a questa collaborazione aggiungiamo un tassello all'importante iniziativa che ci vede impegnati ormai da mesi - spiega Cossa - l'obiettivo comune è quello di tutelare il patrimonio paesaggistico e culturale sardi e sostenere la cultura della conservazione dei beni culturali, storici, artistici e naturali di cui i nuraghi sono l'esempio eccellente.
Grazie anche al Fai Sardegna vogliamo far conoscere all'Italia e al mondo un'altra dimensione della nostra Isola, una civiltà con caratteristiche uniche, che è stata capace di realizzare opere come i nuraghi che nell'arco di circa seicento anni si sono diffusi in tutto il territorio".
Da parte sua, la presidente del Fai Monica Scanu ha detto che "l'associazione coglie con le sue delegazioni di Cagliari, Sassari e Nùoro e con i suoi gruppi Olbia-Tempio, la Maddalena, Ogliastra, Oristano, Giovani questa interessante opportunità di promozione di quella cultura del rispetto e della tutela del patrimonio storico e architettonico, in questo caso di quello della nostra isola, che è parte integrante del dna del Fai".
Il sostegno al progetto è trasversale: c'è quello del mondo politico, Giunta e Consiglio regionale, del mondo accademico e scientifico con le Università di Cagliari e Sassari, il Centro di Ricerca Crs4 e il Dass (Distretto aerospaziale della Sardegna), del mondo delle imprese, dell'Ufficio regionale scolastico, delle Associazioni dei sardi nel mondo (FASI) e della rete delle Pro loco.
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