"Non ci interessa entrare nel merito della diatriba tra il Sindaco di Cabras e la Soprintendente di Cagliari e Oristano. Ci preme invece sottolineare che qui il protagonista della vicenda è l'eccezionale patrimonio archeologico che abbiamo la fortuna di aver in casa nostra, a cui devono essere dedicate le attenzioni dei professionisti più competenti". Lo sostiene la federazione degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (Appc) della Sardegna in merito al braccio di ferro tra il comune dell'oristanese e la soprintendenza per il restauro di alcune statue dei Giganti di Mont'e Prama nei laboratori di Cagliari anzichè al museo di Canbras.
"Crediamo che quel che sta accadendo attorno ai Giganti di Mont'e Prama sia un conflitto che deve immediatamente essere risolto, sfruttando l'interesse della collettività per interrogarsi sulla salvaguardia e valorizzazione del nostro patrimonio archeologico e le nostre strategie di sviluppo territoriale - aggiungono gli architetti - Se un paziente ha una patologia complessa è necessario trovare la struttura dove le cure siano quelle più appropriate per garantire la massima efficacia, velocità di guarigione e rientro a casa. Ecco perché non è accettabile quello che sta accadendo e che fino a questo momento non era mai successo, anche quando, in passato, ci sono state incomprensioni e a volte qualche parola di troppo tra enti. Fatti come quelli saliti alle cronache in questi giorni sono la sconfitta del nostro patrimonio, dei nostri territori e di tutti noi sardi".
Secondo la Federazione , l'obiettivo comune deve essere innanzitutto "quello della messa in sicurezza, tutela e conservazione del patrimonio. In secondo luogo poi va avviato tutto un programma di valorizzazione, anche a fini turistici, affinché l'intero territorio chiamato Sardegna, non quel paese o quell'altro, ne tragga beneficio. Valorizzare un territorio significa valorizzare l'intera Isola e viceversa".
"È indispensabile e possibile - concludono - individuando obiettivi comuni, riuscire a trovare un corretto e proficuo canale di comunicazione, partendo dal presupposto che anche dalle situazioni più conflittuali si posso trarre grandi insegnamenti per velocizzare i processi di cambiamento e di sviluppo condiviso come da noi sempre auspicato".
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