DI FABRIZIO FOIS
Nel 1962 nell'Upper West Side venne realizzato uno spazio ricreativo all'ombra delle Stephen Wise Towers con una fontana, un gruppo di cavallini in cemento, un bassorilievo e un muro di graffiti realizzato dall'artista di Orani (Nuoro) Costantino Nivola insieme all'architetto Richard Stein: obiettivo riqualificare un'area di New York diventata negli anni residenziale. Oggi che è in corso un nuovo restyling pubblico del playground sulla West 91th Street, quel museo a cielo aperto, simbolo della rinascita del quartiere, non c'è più. Cancellato a colpi di mazza.
E' la fine ingloriosa delle statue raffiguranti i cavallini, ispirati ai cavalli a dondolo, che adesso hanno lasciato spazio ad una spianata nella quale sono ancora al lavoro gli operai. Le sculture staccate di netto dai piedini di cemento sono state portate via dalle ruspe e sono finite, a quanto pare, in un magazzino. Forse torneranno al proprio posto, ma nel frattempo sono state 'sfregiate' e con loro la memoria di Nivola. Così in Sardegna e in Italia, ma non solo, è montata l'indignazione dopo il post di denuncia su Fb da parte della Fondazione Nivola che gestisce a Orani il Museo dedicato all'artista, che proprio a New York realizzò 21 progetti, 17 dei quali tuttora esistenti, facendo della Grande Mela "la più grande raccolta delle opere pubbliche di Nivola".
E ora l'Isola rivuole indietro quelle statue. "Se alla città di New York non servono più, allora ce le restituiscano", tuona il consigliere regionale dei Progressisti ed ex sindaco di Cagliari Massimo Zedda. Tutta l'Assemblea sarda scende in campo facendo sentire la sua voce al ministero dei Beni culturali e alla presidenza del Consiglio dei ministri. E il numero uno dell'Aula, Michele Pais, assicura che farà il possibile per recuperare le opere. "E' un massacro che colpisce al cuore la nostra cultura - afferma - Lavoreremo per riportare in Sardegna quel che resta dei 'cavallini' di Nivola". La mobilitazione cresce di ora in ora. Il caso è approdato anche sul tavolo del Governo con un intervento della Lega, mentre sul web e sui social si moltiplicano da tutto il mondo gli appelli per salvare le opere dell'artista sardo.
"Dopo la mostra di Nivola 'Figure in Field' alla The Cooper Union nel 2020 e in attesa della mostra 'Sandscapes' al Magazzino Italian Art, questo atto di vandalismo istituzionale appare inspiegabile e scellerato - denuncia la Fondazione che gestisce il Museo - La riqualificazione delle torri, attesa e benvenuta, può e deve essere realizzata nel rispetto della storia e dell'arte". Nel frattempo il Museo Nivola, insieme alla famiglia dell'artista e alle istituzioni che ne promuovono il messaggio e la memoria, sta già contattando i responsabili dell'intervento "per provare a fermare la distruzione e a recuperare quanto già devastato".
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