Oltre 400 chili di "reti
fantasma", materiale conosciuto anche come "muro della morte",
sono stati recuperati dal quarto nucleo subacqueo della Guardia
costiera nelle acque antistanti la centrale idroelettrica di
Fiume Santo, in territorio comunale di Sassari.
Oltre a costituire uno strumento altamente pericoloso e
inquinante per la flora marina a causa della dispersione di
microplastiche, le "reti fantasma" sono un pericolo anche per
specie marine come tartarughe e cetacei, che possono rimanere
intrappolate.
L'attività è stata sostenuta dal Rotary Milano Scala, che ha
coperto i corsi di smaltimento del materiale raccolto e
distrutto. L'operazione è stata coordinata dalla direzione
marittima di Olbia, guidata dal comandante di vascello Giovanni
Canu. Nel manifestare soddisfazione per la riuscita
dell'intervento, il comandante della capitaneria di porto di
Porto Torres, il comandante di fregata Gianluca Oliveti, e
Gabriele Grandini del Rotary Milano Scala hanno ribadito
l'importanza dell'educazione ambientale dei più giovani, nonché
la necessità di rimarcare la gravità dei danni provocati dalla
dispersione di rifiuti in mare.
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