E' uno dei grandi classici dei
momenti conviviali del dopo pasto in Sardegna. In ristorante
come in casa o durante un picnic. Il liquore di mirto è solo una
delle tante applicazioni di questa pianta mediterranea endemica
che cresce spontanea e abbondante. Per valorizzarla ritorna dopo
un anno di fermo per la pandemia, la 26° edizione della Sagra
del Mirto di Telti, piccolo borgo gallurese. Animerà il centro
storico dal 6 all'8 agosto.
Tre giornate per aggirarsi tra gli stand, sorseggiare il
mirto o degustare dolci, formaggi, marmellate aromatizzati con
le sue fragranze e altri prodotti della enogastronomia,
immergersi in un mare di musica, mostre, concerti, esibizioni
folk e rievocazioni storiche e tra le bellezze naturalistiche di
Telti. Organizza la Pro Loco cittadina presieduta da Marilena
Suelzu con il supporto del Comune e la collaborazione di gruppi,
associazioni e volontari e la direzione artistica di Mauro
Mibelli. Un appuntamento che si ripete dal 1994 grazie alla Pro
Loco. Occasione giusta per programmare una gita in questo borgo
collinare immerso nei boschi, con le case in granito, gli
storici stazzi disseminati nel territorio e che dista 15
chilometri dal mare.
Un mix di profumi della flora di questo angolo di Gallura si
riversano in questo liquore dalle preziose proprietà. Due su
tutte: protettore dei capillari sanguigni e antiossidante.
"Puntiamo sempre più a valorizzare questa pianta endemica le cui
bacche possono essere utilizzate in svariati modi
nell'enogastronomia, foglie e fiori nella cosmesi e per gli oli
essenziali, le piante per ornare giardini e ville - sottolinea
Marilena Suelzu - è una delle nostre ricchezze primarie e
andrebbe maggiormente sostenuta". Negli ultimi anni sono nate
tre aziende, producono un mirto di ottima qualità, la sagra è
una ottima occasione per assaggiarlo e scoprirne i segreti.
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