All'indomani della quarta marcia per il diritto alla salute, promossa a Sorgono da Sos Sanità Barbagia Mandrolisai, il gruppo si organizza e prepara la marcia su Cagliari per il 24 settembre. Questa volta, annunciano, si uniranno altri comitati locali del centro Sardegna "dove non sono garantiti i livelli minimi di assistenza". Tra questi anche il Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano e il Comitato Sanità Bene Comune di Isili.
"Siamo esasperati dalla chiusura dei reparti ospedalieri, dalla carenza di medici di base e guardie mediche - ha detto all'ANSA Pina Cui, di Sos sanità Barbagia Mandrolisai - Abbiamo paesi dove manca persino la guardia medica con il primo ospedale vicino che dista a volte anche 90 Km da percorrere nelle strade di montagna. Sono mesi che la Regione non risolve i problemi, per questo il 24 settembre marceremo su Cagliari assieme a delegazioni di altri territori. Chiederemo una seduta straordinaria del Consiglio regionale alla presenza del ministro alla Salute Roberto Speranza: a lui solleciteremo il Commissariamento dell'assessorato della Sanità in Sardegna che ci nega il diritto alla salute".
"Vogliamo unire i territori in questa battaglia - ha aggiunto Piero Manca, altro attivista del gruppo - Al San Camillo di Sorgono la situazione è critica: manca il diabetologo nonostante i 1200 diabetici costretti ai viaggiare a Nuoro o Oristano, il fisiatra e l'oculista che vengono a giorni alterni. A settembre chiuderà la Radiologia che impedirà fino a novembre il funzionamento al Pronto Soccorso: i pazienti saranno spediti su altri ospedali. Così non si va avanti - conclude Manca - la Regione deve essere commissariata".
Un altro fronte aperto nel centro Sardegna è quello dei sindaci del Sarcidano, che pochi giorni fa hanno appeso le loro fasce all'ingresso di Villa Devoto per la chiusura del Pronto Soccorso dell'ospedale di Isili. Poi le risposte dell'assessore Nieddu sulla riapertura del reparto con l'arrivo di tre chirurghi, contestate però dalla parlamentare Mara Lapia (Cd): "L' arrivo di tre medici promesso dall'assessore è solo una soluzione tampone, che non risolverà di certo le criticità del San Giuseppe di Isili - osserva - Le soluzioni devono essere strutturali e occorre riequilibrare la nostra sanità non solo a Isili, ma anche a Sorgono, Bosa, Tempio, Ghilarza, Muravera e su tutte le realtà in forte difficoltà".
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