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Canapa legale: coltivatori in piazza, "sostegno a settore"

Canapa legale

Canapa legale: coltivatori in piazza, "sostegno a settore"

In Sardegna 1300 ettari, sit-in Cagliari "serve legge regionale"

CAGLIARI, 10 novembre 2021, 13:40

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Canapicoltori sardi in piazza a Cagliari per chiedere un appoggio pratico a un settore che nell'Isola, con circa 1300 ettari coltivati, ha grandi potenzialità, molto limitate però dall'escalation di sequestri e dai dubbi interpretativi sulla legislazione in materia. In commissione Attività produttive del Consiglio regionale è stato approvato un testo unificato che sostiene la filiera, ma che tuttavia non viene calendarizzato per la discussione in Aula a causa dello stop di alcune forze politiche come Fratelli d'Italia. Al sit-in sotto il palazzo del Consiglio hanno partecipato oltre cinquecento persone.

"Fa male vedere che proprio in Sardegna, dove la produzione è enorme e potenzialmente di altissimo livello, c'è un atteggiamento ostativo - dice Massimo Cossu, presidente di Canapa Sativa Italia - quindi l'approvazione di un provvedimento regionale ci darebbe maggiori possibilità". Il problema è che "oggi ci troviamo a non poter lavorare la pianta nonostante la legge 246 del 2016, che norma la coltivazione, non lo vieti. Infatti la vendita dei fiori recisi è prevista, eppure non è ammessa". Per un'azienda impegnata nel settore, è il fiore la maggiore fonte di redditività considerato che sul mercato vale dai 100 ai 200 euro al chilo. Le altre parti della pianta sono destinate a mercati complementari. "Ogni azienda sceglie quale destinazione dare - aggiunge il presidente di Canapa Sativa - c'è chi sceglie di coltivare il seme e di produrre olio o farina, e chi investe sul fiore o sulla biomassa per la cosmetica o la farmaceutica".

 Tra i manifestanti, anche tanti amministratori. "C'è anche una nostra delegazione - conferma la sindaca di Fonni Daniela Falconi - restare indifferenti ad un settore che sta crescendo di anno in anno e può offrire importanti prospettive non è più possibile. Nessuna protesta ma una richiesta urgente di un tavolo di lavoro e confronto tra istituzioni perché si possa arrivare a normare un settore che potrebbe essere non solo un'alternativa ma una grande opportunità di lavoro per tanti giovani e per valorizzare terre e luoghi improduttivi". In piazza anche i consiglieri del Movimento Cinquestelle che chiedono una convocazione urgente dell'Aula per discutere il provvedimento approvato in commissione.

LEGGE PRESTO IN CONSIGLIO - Sarà presto discussa in Consiglio regionale la legge sulla coltivazione della canapa industriale. Lo hanno assicurato i capigruppo dell'Assemblea sarda di maggioranza e opposizione al termine dell'incontro con una delegazione dei canapicoltori e dei sindaci che in mattinata hanno manifestato sotto il Palazzo di via Roma a Cagliari per chiedere tempi certi sul varo della norma. Si partirà dal testo unificato, frutto di due proposte di legge presentate dal Psd'Az e dal Movimento 5 Stelle, approvato nelle scorse settimane dalla commissione Attività produttive con la sola astensione dell'Udc.

"Il provvedimento potrà essere emendato accogliendo alcune delle proposte fatte dagli operatori del settore - ha detto il presidente del Consiglio regionale Michele Pais - c'è però la necessità di coordinare il testo con la normativa nazionale in modo da evitare eventuali impugnazioni da parte del Governo. Su questo argomento non deve esserci un approccio di carattere ideologico. Siamo consapevoli che si tratta di un settore che sta creando economia e reddito nell'Isola". All'incontro con la delegazione dei coltivatori e sindaci non erano presenti i capigruppo di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Riformatori. Gli altri esponenti della maggioranza hanno però assicurato unità di intenti sulla proposta di legge licenziata senza intoppi dalla Qunita Commissione. A favore anche tutti i capigruppo di opposizione. "Il Consiglio - ha affermato Pais - non potrà in ogni caso incidere sulle norme di carattere penale, né modificare altre leggi nazionali".

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