Arriva dallo spazio un aiuto per
la terra: il progetto Nicolaus schiera satelliti e sensori al
servizio dell'agricoltura. L'obiettivo è migliorare le
produzioni, incrementare la sostenibilità ambientale e mitigare
gli effetti del cambiamento climatico. Nicolaus - ossia
Networked Intelligent Computing with Observation sateLlites for
precision Agriculture Unified Sensing - rientra nel programma
aerospazio, è stato finanziato da Sardegna Ricerche con oltre
1,250 mln di euro di fondi POR FESR 2014-2020, per realizzare
una piattaforma capace di far fruttare i big data nelle campagne
sarde.
"È possibile e necessario innovare anche i settori che sembrano
più legati al passato. Il progetto Nicolaus ne è un esempio:
lavoriamo per un'agricoltura 4.0, per avere produzioni di
eccellenza ma allo stesso tempo attente all'ambiente e alle
risorse", ha evidenziato la direttrice generale di Sardegna
Ricerche, Maria Assunta Serra.
Il progetto, guidato dall'azienda capofila Abinsula con
l'Università di Sassari, dipartimento di Agraria e il CRS4,
parte dai dati raccolti dai satelliti del programma europeo
Copernicus. Questi ultimi, opportunamente elaborati, sono capaci
di restituire oltre 150 indicatori agronomici come fertilità del
suolo, vigore della coltura, quantità di clorofilla, stress
idrico, presenza di acqua o di sostanze inquinanti in un campo.
Una volta ottenute, queste informazioni vengono integrate con
quelle che arrivano da una serie di sensori installati tra i
filari e da precise mappe meteorologiche, per poter programmare
lavorazioni agricole su misura. Analizzando nel dettaglio le
necessità di un appezzamento sarà possibile, ad esempio,
limitare irrigazione e fertilizzanti alle sole porzioni di
terreno che ne hanno realmente bisogno, riducendo l'uso di acqua
e di trattamenti a beneficio sia delle coltivazioni che
dell'ambiente. Dall'analisi delle mappe di Nicolaus, sarà anche
possibile indirizzare il bestiame verso il pascolo più ricco di
biomassa o decidere di spostare la potatura, la semina o i
trattamenti contro la peronospora in momenti dell'anno diversi
da quelli tradizionali, intercettando i cambiamenti climatici e
arginandone così le ricadute sulle produzioni agricole. Il
progetto guarda soprattutto alla figura dell'agronomo che potrà
avere accesso diretto alla piattaforma per affiancare le aziende
agricole.
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