Il progetto "Case a un euro a
Ollolai" si evolve. Ora il prezzo simbolico riguarderà gli
affitti, di abitazioni (una trentina quelle disponibili), ma
anche locali commerciali (venti). L'iniziativa è rivolta a
italiani, inglesi, spagnoli e arabi. Requisito per l'adesione è
la disponibilità a trasferire la residenza nel paese, ma anche
la dimostrazione - verificata attraverso apposito colloquio - di
avere un progetto di vita a Ollolai.
L'incentivo ha durata quinquennale, dopodiché il costo
dell'affitto sarà soggetto alle regole del mercato (250 euro
circa). Il progetto è messo in campo dal Comune, dalla
cooperativa Comunità di Ollolai, dalla confederazione Aepi
(Dipartimento nazionale Aree rurali e montane).
L'obiettivo, spiega il responsabile aree montane di Aepi Efisio
Arbau, "è dare una risposta importante e immediata ai problemi
dello spopolamento, utilizzando anche la sponda di iniziative
statali e regionali che puntano a incentivare natalità e
residenza nei borghi".
Tra i vantaggi per chi partecipa ci sono bonus bebè triennali,
libri di testo gratuiti, contributi al trasporto scolastico,
attività laboratoriali ludico-ricreative.
L'altra scommessa, aggiunge l'assessore regionale degli Enti
locali Quirico Sanna, "resta per noi quella di far scoprire
l'altra faccia della Sardegna, quella delle zone interne, dei
profumi, dei sapori, dell'archeologia e dell'immenso patrimonio
che vogliamo mettere in rete".
Quanto all'iniziativa in sé, "si tratta della seconda fase del
progetto 'case a un euro', una politica attiva, non più comunità
alloggio ma viventi e operative". Sanna ricorda che l'esempio di
Ollolai è stato seguito anche oltre Tirreno.
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