(di Stefano Ambu)
Una Sardegna da girare senza
fretta, con una vacanza lunga. Magari guardando le stelle. La
lentezza e l'astronomia sono alla base di due dei ventuno
progetti di Sardegna Ricerche finanziati con 3,4 milioni per
promuovere un turismo che non consumi il territorio. E che
racconti un'Isola fatta non solo di mare, ma di angoli nascosti,
parchi, siti archeologici e posti dove la gente vive sino a
cento anni e passa.
L'obiettivo del bando - con risorse del Por Fesr 2014-2020,
Asse I - è quello di unire le forze in reti d'impresa in grado
di attirare turismo eco-sostenibile. Puntando su aspetti in
qualche modo unici. È quanto emerso nel corso del convegno "Il
Turismo sostenibile in Sardegna: stato dell'arte e prospettive",
che ha consentito di fare il punto anche con gli oltre trecento
operatori coinvolti. Presente, tra gli altri, l'assessore
regionale al Turismo Gianni Chessa. Elementi nuovi per attirare
vacanzieri come la "calma", elemento chiave del progetto "Rete
Sardinia long stay". Sottotitolo: consumare esperienze con
lentezza. Si tratta di convincere il turista a trasformarsi per
un breve periodo della sua vita in "temporary citizen",
cittadino a tempo. Sardo, però. E integrato con la comunità.
Progetto che prevede il coinvolgimento di importanti operatori
economici e turistici e che valorizza soprattutto attrazioni
culturali e ambientali non per forza "estive".
E poi il mistero dei dolmen e dei menhir sistemati non a
caso, ma guardando il cielo. Che cosa ha la Sardegna meno dì
Stonehenge? A questa domanda vuole rispondere il progetto
"Astroturismo Sardegna, un viaggio nello spazio e nel tempo".
Tra visite dei monumenti con esperti del settore che sanno
spiegare il collegamento tra pietre e astri e passeggiate
notturne sotto il cielo sempre pulito di un'Isola che per la
maggior parte del suo territorio non sa cosa sia
l'inquinamento luminoso.
Una terra da assaporare anche in bici: per questo c'è il
progetto di "Sardinia ride, riciclovia dei giganti". L'idea è di
sviluppare un doppio anello da 600 km che tocchi tutti i
capoluoghi di provincia passando per i principali siti culturali
presenti in Sardegna, (tra cui Barumini, Cabras e Nora), le
panoramiche Bosa-Alghero, e la 125 tratto Genna Silana. E
ancora: punti fortemente identitari quali tra gli altri Orgosolo
e Mamoiada. Il percorso prevede al 50% viabilità interna, quindi
non lungo la costa, al fine di favorire la scoperta
dell'entroterra sardo e supportare le economie dell'interno.
Percorsi che coinvolgono sempre gli operatori dell'ospitalità
e attività che puntano su agricoltura ed eno-gastronomia. Perché
guardando le stelle o pedalando bisogna pur sempre mangiare e
dormire. Bene. Ma con un animo diverso. Come succede per
"O.blu.zo", Ogliastra blue zone. Qui si tratta di scoprire il
mistero della lunga vita e dei centenari. Come? Con
un'esperienza totalizzante e personalizzata - questa la scheda
del progetto - che colpisca tutti i sensi e crei connessioni
fisiche, emotive, spirituali, sociali e intellettuali.
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