Cagliari è la prima città italiana a ospitare la mostra "Galileo Galilei - Misurare l'infinito". Allestita in contemporanea con San Diego in California potrà essere visitata dal 12 marzo al 12 giugno alla Passeggiata Coperta del Bastione di Saint Remy. "La mostra mette in evidenza il genio di uno dei protagonisti della rivoluzione scientifica" ha commentato l' assessora alla Cultura del Comune di Cagliari, Maria Dolores Picciau.
Una suggestiva installazione pensata per i bambini con spazi interattivi, ma affascinante anche per gli adulti. L 'esposizione, a 380 anni dalla morte del grande scienziato che con le sue scoperte e il suo metodo ha rivoluzionato la storia dell'Umanità, si deve ai Musei Civici di Cagliari in collaborazione con Orientare. Tra i pezzi esposti spicca una copia del celebre "Dialogo" attualmente custodito dalla Biblioteca Universitaria di Cagliari, scampato alla distruzione dopo la censura del Tribunale dell'Inquisizione nel XVII secolo.
Lungo il percorso espositivo si possono ammirare, accanto a documenti inediti e pannelli didattici in italiano, inglese e sardo, ventitré macchine, tra cui l'archipendolo, l'astrolabio, il cannone, il pendolo, la clessidra e il piano inclinato. I manufatti riproducono filologicamente gli strumenti di Galilei e sono realizzati dalla famiglia Niccolai, già celebre per la creazione delle riproduzioni di macchinari ispirati dai trattati di Leonardo, oggi esposti presso il Museo di Leonardo da Vinci a Firenze. Sono una copia fedele degli strumenti utilizzati dal grande scienziato per gli esperimenti rivoluzionari.
Per sottolineare lo stretto rapporto tra arte e scienza l' allestimento prevede un accostamento tra i pezzi esposti e 12 opere della Collezione d'Arte Contemporanea dei Musei Civici, scelte fra i capolavori voluti da Ugo Ugo, direttore della Galleria Comunale d'Arte tra gli anni Sessanta e Ottanta. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il Direttore della Biblioteca Universitaria di Cagliari, Martino Marangon, Davide Recano de "Le macchine di Galileo" e Alessandro D'Ambrosio di Orientare che per conto dei Musei Civici ha co-prodotto la mostra.
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