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Draghi firma il Dpcm energia per la Sardegna

depositi costieri e navi fsru

Draghi firma il Dpcm energia per la Sardegna

Gnl con depositi costieri e navi Frsu, tariffe giù dove arriva

CAGLIARI, 31 marzo 2022, 20:15

Redazione ANSA

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Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato il Dpcm energia per la Sardegna. Il testo ora definitivo aveva già incassato il via libera dei ministri dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, delle Infrastrutture Enrico Giovannini e della Trasnsizione ecologica Roberto Cingolani. Il provvedimento è stato adottato in attuazione della legge semplificazioni, completando così il suo percorso politico-amministrativo: in queste ore Draghi lo ha fatto proprio e lo ha licenziato.

In particolare, sul piano del sistema dell'elettricità, è prevista l'estensione della rete di trasmissione elettrica nazionale attraverso la realizzazione del cavo Sardegna-Sicilia che fa parte del Tyrrhenian Link, con una potenza programmata di 550 megawatt. Per quanto riguarda la fornitura di gas metano, la rete nazionale sarà estesa alla Sardegna, anche a fini tariffari, attraverso un collegamento virtuale che comprende un insieme di infrastrutture: una nave Fsru fissa nel porto di Portovesme con capacità di stoccaggio adeguata a servire il sud industriale e il bacino della Città metropolitana di Cagliari, un'altra nave Fsru a Porto Torres con capacità adatta a servire il nord industriale e il bacino della Città metropolitana di Sassari, un impianto di rigassificazione nell'area portuale di Oristano che servirà le zone limitrofe. Il gas arriverà in Sardegna grazie a navi "spola" che partiranno dai terminali di Panigaglia e Olt e serviranno Portovesme, Porto Torres e Oristano. Il Dcpm fa riferimento anche alle energie rinnovabili, ma parla genericamente di "realizzazione di generazione a fonte rinnovabile e di adeguate risorse di accumulo dell'energia", senza definire la potenza.

Agli esponenti del governo, nelle scorse settimane, erano arrivati pressanti e pubblici inviti a non firmare e a "riaprire la discussione" sul testo del decreto. Era stato lo stesso governatore Christian Solinas a prendere carta e penna e a scrivere in particolare a Giorgetti, suo alleato di partito leghista, chiedendo di ritardare la firma perchè quel testo non avrebbe fornito "elementi certi sui tempi di realizzazione delle opere, non definisce le quantità di gas che ci serve, ignora quasi tutta la provincia di Nuoro, non permette tariffe in linea con quelle nazionali, lascia ad altri le scelte sull'eventuale rigassificatore di Cagliari". Non sola la Regione: da altre parti - un fronte variegato e composito di oppositori - si erano levate critiche al provvedimento tra chi lo riteneva troppo invasivo e ordinativo e chi al contrario lo giudicava poco efficace. Sul fronte del sì si erano invece schierati con convinzione Confindustria e sindacati, entrambi in pressing per accelerare la metanazzione della Sardegna, volano per la ripresa economica dell'Isola. 

SINDACATI SODDISFATTI - "La Uiltec Sardegna esprime soddisfazione per la firma del Dpcm Sardegna su l'infrastrutturazione e la metanizzazione della Sardegna - dichiara il segretario generale Pierluigi Loi - Il Dpcm prevede l'arrivo del gas nei poli di Sulcis, Oristano e Porto Torres dando la speranza della ripresa produttiva di aziende come l'Eurallumina o la possibilità di ridurre i costi energetici ad aziende come la Portovesme srl, che in questo periodo di altissimi costi energetici sta portando allo spegnimento delle linee produttive".

La Cgil, con il numero uno in Sardegna Samuele Piddiu e il segretario regionale della Filctem Francesco Garau, ricorda di aver sollecitato per mesi il provvedimento "come primo indispensabile atto di un progetto più ampio che con la realizzazione della dorsale potrà anche garantirci la perequazione delle tariffe". Entrambi auspicano che ora "si vada adesso avanti spediti verso la realizzazione delle infrastrutture, superando una volta per tutte i tentennamenti ai quali abbiamo purtroppo assistito negli ultimi tempi, in particolare da parte del presidente della Regione". Quanto alla transizione energetica, la sigla torna in pressing sulla Regione per un "confronto urgente" con l'obiettivo di definire il percorso e le scelte da attuare nel prossimo futuro, "a partire dalla valorizzazione del mix energetico e dai progetti innovativi come quelli sull'idrogeno che, per inciso, potrà viaggiare proprio attraverso la dorsale oggi dedicata al metano".

MANCA (PD), BUON PUNTO DI PARTENZA - "Forse non è il migliore dei decreti possibili, ma rappresenta un buon punto di partenza per progettare e avviare le nuove politiche energetiche per la Sardegna". Così il deputato del Pd, Gavino Manca, sull'approvazione definitiva del decreto sul phase out dell'utilizzo del carbone in Sardegna. "La firma del Dpcm energia mette un punto fermo - dice il parlamentare sardo - ora tutte le forze istituzionali, sociali ed economiche facciano quadrato per trasformare questo atto in una grande opportunità". Un atto che "fa chiarezza sui percorsi da seguire ma che evidenzia anche l'inadeguatezza con cui il presidente Solinas ha seguito questa partita. La Giunta si è mossa in modo intempestivo e scoordinato".

Ora, secondo Manca, "è il momento di guardare avanti considerando alcuni punti fermi: uno di questi è il completamento del processo di metanizzazione con la realizzazione della dorsale del metano che, come dimostrano tanti studi a livello internazionale, è una strada obbligata verso la completa transizione energetica che non potrà escludere anche l'idrogeno". In particolare, "in vista dell'annunciato incremento dei rigassificatori, la dorsale interna appare come una infrastruttura essenziale". È il momento, conclude, "di attuare il progetto definito dal Patto per la Sardegna. La Regione metta in campo tutti gli strumenti per avviare questa nuova fase e fare in modo che non si perda neanche un giorno per progetti attesi da tutti i sardi".

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