Il College universitario Sant'Efisio è stato riconosciuto come Collegio Universitario di Merito. Lo ha stabilito il Miur: è la prima struttura in Sardegna che può vantarsi di questo bollino nazionale di qualità. L'iter è stato avviato dal 2020. Le caratteristiche decisive per il riconoscimento: la presenza di un comitato scientifico, l'ammissione regolata da un bando di concorso, la proposta di un progetto formativo personalizzato che preveda una frequenza di 50 ore per studente per i primi tre anni universitari e di 15 ore per gli anni successivi, le attività di orientamento al lavoro, la composizione internazionale della comunità studentesca, la presenza di almeno il 75% di studenti in possesso di una media accademica uguale o superiore alla media dell'ateneo di riferimento, la presenza di un responsabile delle attività formative.
"Una scommessa sull'educazione - ha detto l'arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi illustrando il nuovo traguardo con il rettore dell'Università del capoluogo sardo Francesco Mola - Si tratta di uno sguardo sulla realtà e della capacità dei nostri ragazzi di inserirsi nel cammino degli uomini". "I Collegi Universitari di Merito, nei quali gli studenti vengono ammessi per concorso, si distinguono da ogni altra proposta residenziale universitaria per la presenza di un progetto educativo dedicato agli studenti", ha spiegato il direttore don Emanuele Meconcelli. Tra i punti chiave anche l'accompagnamento degli studenti lungo tutto il loro percorso curricolare, perché possano conseguire il successo formativo e risultati di eccellenza.
Anche il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, con un videomessaggio, si è complimentato per il riconoscimento. Il complesso Sant'Efisio dispone di 110 camere singole con servizi privati e presto arriverà a 130. Attualmente la comunità studentesca è composta da 110 studenti, di cui 54 ragazzi e 56 ragazze, con un'età media di 22 anni. Il 78% proviene dalla Sardegna (32 dalla provincia di Oristano, 22 da Sassari, 15 dal Sud Sardegna, 13 da Nuoro, 4 da Cagliari), il 12% da altre regioni italiane (4 Lombardia, 3 Campania, 2 Piemonte, 2 Toscana, 1 Calabria, 1 Sicilia) e il rimanente 10% sono stranieri (5 Eritrea, 2 Spagna, 1 Guinea Equatoriale, 1 Israele, 1 Siria, 1 Ungheria), di cui 4 accolti come rifugiati grazie al progetto Unicore, realizzato insieme a Caritas italiana, all'Università di Cagliari e all'agenzia Unhcr.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA